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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Scuola, sì al nuovo contratto per i presidi: su lo stipendio e retribuzione equiparata

Sindacati soddisfatti, la "battaglia" andava avanti da anni: piena equiparazione della retribuzione di parte fissa ai dirigenti della Pubblica Amministrazione dello stesso comparto e aumento medio di circa 159 euro lordi mensili

L'ok definitivo deve arrivare dai lavoratori. Ma i passi avanti sono innegabili: sì all'aumento dello stipendio dei presidi delle scuole italiane. Piena equiparazione della retribuzione di parte fissa ai dirigenti della Pubblica amministrazione dello stesso comparto; un aumento medio di circa 159 euro lordi mensili dall'1 gennaio 2018; il riconoscimento della possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo. Sono le principali novità contenute nell'ipotesi del nuovo contratto per la dirigenza del comparto scuola, ricerca e Afam firmato nella notte all'Aran dai sindacati del settore.

Che cosa prevede l'accordo

Non è tutto. L'accordo infatti prevede anche la possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza, mentre tutti gli obblighi vengono più puntualmente ricondotti agli ambiti delle funzioni organizzative e gestionali proprie della dirigenza scolastica. C'è soddisfazione nelle parole dei sindacati. Per la Cisl Scuola è stato fatto "un passo molto importante e significativo in direzione di quell'adeguata valorizzazione della dirigenza scolastica da tempo al centro delle nostre rivendicazioni e di tante iniziative: il nuovo contratto ne riconosce opportunamente le specificità ma recuperando finalmente una condizione di più giusto equilibrio rispetto all'area della dirigenza pubblica".

Sindacati soddisfatti: "Obiettivo di grande significato politico"

Secondo la Flc Cgil "conferimento degli incarichi dirigenziali, valutazione, tutela della salute e sicurezza, formazione e aggiornamento sono tornate ad essere materie oggetto di negoziazione contrattuale, dopo che inopinatamente ci erano state sottratte dalla legge".

In particolare le organizzazioni sottolineano l'equiparazione della retribuzione di parte fissa, "un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto con un contratto che anche per questo assume una rilevanza straordinaria", dice la Cisl Scuola. Manca ancora un passaggio, a questo punto. "Adesso la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori, alle colleghe e ai colleghi, ai quali chiederemo il mandato per la sottoscrizione in via definitiva del contratto", ricorda la Flc Cgil. Il sì appare scontato.

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La "battaglia" dei presidi andava avanti da circa un decennio: al dirigente scolastico viene riconosciuto un ruolo chiave nella comunità scolastica, riconoscendone e valorizzandone la leadership educativa.

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