rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

I mercati brindano al governo, ma l'Italia "affidabile" vuol dire davvero più tasse?

Per le agenzie di Rating l'Italia resta un paese fragile. Adempiere alle regole fiscali, ridurre il debito pubblico, disattivare l'aumento Iva: il primo rebus del governo sarà ottenere tutto questo in un quadro economico tutt'altro che positivo

Primo, prudente endorsement delle agenzie di rating e degli analisti finanziari per il nuovo governo, ma i conti di autunno e la manovra 2020 saranno il banco di prova. Il trend europeista della coalizione Pd-M5S, dopo i toni minacciosi della Lega, e la scelta dell'eurodeputato dem Roberto Gualtieri alla guida del ministero dell'economia creano un'aspettativa favorevole da parte dei mercati e degli economisti.

Il banco di prova sarà infatti la Nota di aggiornamento al Def con le nuove stime su conti e crescita, ossatura della Legge di Bilancio di metà ottobre. In quella sede si misurerà la tenuta del nuovo governo, l'equilibrio tra punti di convergenza e quelli di contrasto, il suo tasso di litigiosità.

"La formazione del nuovo governo allenta i rischi di un confronto con l'Unione europea" e "dovrebbe evitare ritardi nel processo di bilancio 2020", afferma Fitch in un commento sul Conte-bis. Tuttavia non c'è ancora "piena chiarezza sulle importanti scelte di politica economica e di bilancio", osserva l'agenzia di rating ricordando le sfide che spettano all'esecutivo.

Riduzione del debito pubblico e tagli della spesa, ma anche trovare nuovi fondi senza aumentare le tasse oppure applicando una revisione significativa delle tax expenditures.

La prima tegola annunciata è tenere fede alla promessa di disattivare le clausole di salvaguardia che farebbero scattare gli aumenti iva. Per fare questo servono 23 miliardi di euro. 

Positivo - per gli analisti - l'aver evitato nuove elezioni, eppure il "rischio politico è ancora significativo", avverte l'agenzia americana. La sensazione che aleggia è quella che il ritorno alle urne sia stato solo spostato più avanti nel tempo - e neppure di tanto. La litigiosità tra le anime del governo, i possibili contrasti sulle differenti visioni e la costante ricerca di sintesi tra le premesse finiranno senza dubbio per limitare e imbolsire l'azione dell'esecutivo. 

La ricetta tedesca: "Gualtieri rispetti regole fiscali"

Ripone fiducia nel governo italiano il direttore del centro di ricerca tedesco Ifo. "Mi aspetto un cambio nella politica di bilancio italiana in favore di una maggiore cooperazione europea, adempimento alle regole fiscali Ue e dialogo con i partner europei", afferma da Monaco Clemens Fuest. "Mi aspetto anche - aggiunge - che la scelta di Roberto Gualtieri sia un segnale ai mercati finanziari dell'impegno dell'Italia per una solida politica di bilancio, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di finanziamento del suo debito e ridurre i rischi legati allo spread per il settore pubblico e privato in Italia".

Il nuovo titolare di via XX Settembre "si trova davanti un lavoro impegnativo, il mix alto debito e bassa crescita è un problema - osserva l'economista tedesco - ma allo stesso tempo le condizioni di finanziamento sono estremamente favorevoli, con tassi di interesse vicini allo zero per la zona euro". L'Italia dunque oggi "può risolvere i suoi problemi economici - conclude Fuest - con una combinazione di riforme strutturali e un consolidamento dei conti orientato alla crescita, passando da una spesa verso i consumi a una spesa per gli investimenti"

Nuovo governo, lo stato dei conti pubblici

Ma quali sono le sfide che spettano al nuovo governo e quale lo stato dei conti? Come ricorda l'agenzia di rating Fitch il quadro fiscale è in miglioramento ed ha portato ad agosto una revisione del deficit del 2019 di 0,2 punti percentuali al 2,1%.

"Entrate fiscali, contributi previdenziali e dividendi sono superiori alle previsioni, così come i risparmi sul reddito di cittadinanza e i regimi di prepensionamento".

Nessun miglioramenti strutturale, ma i conti potrebbero risultare migliori di quanto preventivato portando in dote al Conte-bis un tesoretto che - come avevamo visto - è tuttavia blindato.

Quello che pesa sul sistema Italia è il rallentamento della crescita economica e una previsione del saldo primario più debole del previsto. Il debito pubblico salirà al 134,7% del pil nel 2021 dal 132,2% nel 2018; mentre il pil reale aumenterà di appena lo 0,1% nel 2019, in calo rispetto allo 0,9% dell'anno scorso.

"Il rating BBB e le prospettive negative dell'Italia riflettono un debito pubblico estremamente elevato, una crescita del pil tendenziale molto bassa, rischi politici e incertezza".

La formazione di un governo Pd-M5S, con il sostegno del gruppo Leu, rincuora invece gli investitori internazionali che vedono come improbabile che il nuovo governo possa proseguire con l'idea della Lega di utilizzare i buoni del tesoro su piccola scala (mini-bot) per i pagamenti alle imprese.

"Non tocca a me dispensare consigli al governo italiano", conclude Fuest, consigliere dei dossier economici della cancelliera Angela Merkel, ma incoraggia il neo ministro dell'economia a una certa rigidità nella tenuta dei conti, se non proprio di austerity.

"Mi aspetto un segnale ai mercati finanziari - spiega - con l'impegno dell'Italia per una solida politica di bilancio, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di finanziamento del suo debito e ridurre i rischi legati allo spread per il settore pubblico e privato in Italia".

Insomma, la flat tax del governo gialloverde potrebbe trasformarsi in una ben più rigida "redistribuzione del carico fiscale" come già auspicato dal nuovo esecutivo. Se l'incubo di una patrimoniale è già agitata da parte dei partiti di opposiozione, una cosa è certa: meno tasse per i redditi più deboli - matematicamente -si tradurrano in maggiori imposizioni per i ceti medio-alti e per le imprese.

spread oggi-3

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I mercati brindano al governo, ma l'Italia "affidabile" vuol dire davvero più tasse?

Today è in caricamento