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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza e quota 100, è il giorno del "decretone" che dovrebbe fare chiarezza

Prima lo slittamento, poi la conferma. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe licenziare il maxi decreto con reddito di cittadinanza e quota 100 oggi si farà: e finalmente si saprà qualcosa di concreto sulle misure simbolo dell'esecutivo legastellato

Aggiornamento>> Tutte le novità del decretone

Vertice di maggioranza in mattinata , poi Consiglio dei ministri alle 18. A meno di rinvii e problemi dell'ultim'ora (che mai possono essere esclusi), è il giorno del "decretone". Prima lo slittamento, poi la conferma. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe licenziare il decreto con reddito di cittadinanza e quota 100 oggi si farà. E' lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte a chiarire che stavolta non ci sarà nessun rinvio per le due misure simbolo della manovra economica. Su Facebook il premier ha annunciato tanti impegni per la giornata di oggi a partire da "un Consiglio dei ministri importantissimo". "Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo governo: il reddito di cittadinanza e quota 100, misure - ha sottolineato - che molti italiani aspettano da tempo e che finalmente diventeranno leggi dello Stato". Non è chiaro però al momento, numeri alla mano, a quanto ammonterà l'assegno della misura simbolo del programma del Movimento 5 stelle: i conti non tornano.

Che sia il giorno in cui finalmente si avrà qualcosa di concreto da commentare, lo conferma anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Stefano Buffagni: "Noi siamo pronti, non ci sono manine, stiamo lavorando con spirito di piena collaborazione e con un po' di frenesia, perché - conclude - non vogliamo far aspettare gli italiani". Nel pomeriggio di ieri era sembrato invece che fosse in vista uno slittamento a venerdì del decreto per permettere ai tecnici di sciogliere gli ultimi nodi. E' emersa infatti la necessità di chiarimento - a fronte di dubbi sollevati dagli stessi tecnici - della valutazione sull'impatto di spesa relativamente agli interessi degli istituti bancari che dovranno 'anticipare' i tfr di chi usufruirà della finestra pensionistica, prevista dalla riforma. Nodi che dovranno essere sciolti entro oggi per permettere al governo di dare il via libera al decreto.

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Reddito di cittadinanza e quota 100, ok della Ragioneria

"I testi sono pronti, sono stati validati dalla Ragioneria generale dello Stato e dai ministeri". Ad affermarlo a Radio anch'io è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon a proposito del decreto su reddito di cittadinanza e pensioni. "Si sta affrontando un documento molto esaustivo delle due azioni e oggi ne parleremo con il premier e i vicepremier per poi portarlo, sempre oggi, in Consiglio dei ministri" ha spiegato Durigon.

Conte: "Sei anni di carcere per i furbetti"

"Oggi sarà un giorno importante: approveremo le misure più qualificanti dal punto di vista politico e sociale della nostra attività di governo" e non ci sarà spazio nel reddito di cittadinanza per i "furbi" perchè "questa riforma contiene contromisure adeguate e in fase attuativa saremo molto vigili contro i furbi che pensano di poter abusare di questa misura". Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una lunga intervista alla Stampa.

"Abbiamo predisposto strumenti di controllo in modo da poter incrociare le banche dati e di permettere all'Inps e alla Guardia di Finanza di fare tutte le verifiche sulle dichiarazioni Isee. Sono fiducioso che le misure saranno efficaci per contrastare gli abusi", aggiunge ricordando che "abbiamo previsto il carcere fino a sei anni per chi fornisce dati falsi o continua a lavorare in nero. Mi sembra una pena sufficiente a scoraggiare qualsiasi furbetto".

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"Più che quota 100 per i pensionati si prospetta un grande inganno con quota meno 30 e più 8. Sarà infatti anche del 30% la decurtazione della pensione che verrà applicata per tutta la vita a chi aderirà a questa formula. Un terzo circa di entrate in meno per sempre. E sarà di otto anni il rinvio dell'incasso della liquidazione. Altro quindi che quota 100, saremo a meno 30 di incassi e più 8 anni di attesa per la liquidazione. L'eventuale anticipo del pagamento di questa cifra comporterà un ulteriore taglio per contribuire al pagamento degli interessi alle banche che dovessero accettare di anticipare la liquidazione. Un vero disastro. Tutt'altro che un atto di giustizia o un beneficio. Una stangata che peserà per tutta la vita su chi dovesse fare questa scelta". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

Reddito di cittadinanza, tutti i dubbi di Confindustria

"Siamo critici sul processo relativo al reddito di cittadinanza. Non tiene conto delle condizioni reali del Paese''. Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a Circo Massimo, su Radio Capital. ''Non è realistico poter rifiutare due o tre proposte di lavoro quando è già difficile riceverne una, soprattutto in regioni del Sud con una disoccupazione giovanile oltre al 30%'', osserva il presidente. ''Abbiamo l'impressione che ci sia una dissociazione dalla realtà che il Paese vive in alcune zone. Va bene per la tutela della povertà ma bisogna creare occasioni di occupazioni strutturale, e, il provvedimento non sembra andare in questa direzione''.

Secondo Boccia il reddito di cittadinanza potrebbe addirittura diventare ''uno strumento che disincentiva il lavoro e addirittura tutela i protagonisti del sommerso". I dubbi del presidente si estendono anche su quota 100 che, secondo il vicepremier, Luigi Di Maio, dovrebbe portare a un ricambio generazionale attraverso la formula: una assunzione ogni due pensionati. ''Non c'è automatismo'', osserva. ''Per creare posti di lavoro bisogna aprire a un piano di inclusione giovani e bisogna aprire nuovi cantieri'', sottolinea Boccia. ''C'è uno studio dell'Ance che prevede che ci sono risorse per oltre 20 miliardi già stanziate per opere pubbliche di oltre 100 milioni e che genererebbero 400mila posti di lavoro veri e non aleatori".

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