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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La (triste) Italia del turismo sanitario: 319mila viaggi della speranza per un ricovero in ospedale

Sono centinaia di migliaia ogni anno i viaggi da Sud a Nord per un ricovero ospedaliero. Una situazione che alimenta crediti per alcuni sistemi sanitari penalizzando, in termini di debiti maturati, altre regioni

La sanità italiana continua a viaggiare a due velocità, alimentando il fenomeno dei "viaggi della speranza". In un solo anno sono stati oltre 319mila quelli intrapresi dal Sud d'Italia con destinazione Nord per un ricovero ospedaliero. Una migrazione che ha generato bilanci in rosso per 1,2 miliardi di euro. Sono tre le mete sanitarie a guadagnarci di più: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che presentano un saldo positivo complessivamente pari a 1.141 milioni di euro. Il primato negativo per 'espatri' alla ricerca di cure fuori regione spetta al Molise, seguito da Basilicata e Calabria.

La migrazione sanitaria negli ospedali del Nord Italia

E' quanto emerge dall'Ips 2019, l'Indice di performance sanitaria realizzato annualmente dall'Istituto Demoskopika, i cui risultati sono stati diffusi oggi. In particolare, con un indice medio di "fuga" pari al 10,7% (che misura in una determinata regione la percentuale dei residenti ricoverati presso strutture sanitarie di altre regioni sul totale dei ricoveri sia intra che extra regionali), il Sud si colloca in fondo per attrattività sanitaria dopo le realtà regionali del Centro con un indice di fuga pari all'8,8% e del Nord (6,8%). Ciò significa che, nei dodici mesi del 2017, la migrazione sanitaria dalle realtà regionali del Meridione può essere quantificabile in oltre 319mila ricoveri.

Ed è il Molise la regione sul podio per "diffidenza" verso le strutture di "casa propria", con un indice di mobilità passiva pari al 28,1%; sul versante opposto, i più "fedeli" al loro sistema sanitario si confermano i lombardi. La Lombardia, infatti, con appena il 4,7%, registra il rapporto minore di ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei ricoveri totalizzando il massimo del punteggio (111 punti). In valori assoluti, sono principalmente cinque le regioni che attraggono il maggior numero di pazienti non residenti: Lombardia (165mila ricoveri extraregionali), Emilia Romagna (108mila ricoveri extraregionali), Lazio (79mila ricoveri extraregionali), Toscana (66mila ricoveri extraregionali) e Veneto (60mila ricoveri extraregionali).

ospedale ansa

Un quadro del "turismo sanitario" che alimenta crediti per alcuni sistemi sanitari penalizzando, in termini di debiti maturati, altre regioni. Analizzando la situazione nel dettaglio, si parte dalla Lombardia, quale sistema più virtuoso che ha attratto circa 165mila ricoveri generando un credito, al netto dei debiti, stando al dato relativo all'acconto di riparto per il 2019, di 692 milioni di euro, per finire alla Calabria, quale sistema più penalizzato, che a fronte di poco meno di 55 mila ricoveri fuori regione, ha maturato un debito pari a oltre 274 milioni di euro.

"Vita impossibile per chi è costretto a curarsi lontano"

"La nostra indagine annuale - dichiara il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio - conferma la persistente disparità tra l'offerta sanitaria presente al Nord rispetto a quella erogata nel Mezzogiorno. Un divario che, ostacolando il diritto alla libertà di scelta del luogo in cui curarsi, genera un circuito imposto di ricoveri che alimentano costantemente la migrazione sanitaria. Un fenomeno - continua - che oltre rendere la vita impossibile a chi è costretto a curarsi fuori dal proprio sistema sanitario regionale, lo condanna a una preoccupante 'schiavitù sanitaria' dai connotati irreversibili e devastanti. È del tutto evidente - conclude Rio - che la riorganizzazione del sistema sanitario rappresenti per il Mezzogiorno, in assoluto, l'emergenza principale. Per affrontarla non sono più sufficienti provvedimenti spot ma una vera e propria terapia shock".

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