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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fisco, la "pace" non è per tutti: Milano fa la guerra al condono della Lega

"Noi non siamo affatto sicuri che i cittadini interpretino come una pace fiscale un condono in piena regola". Lo dice il Comune di Milano che si schiera contro la pace fiscale "per ragioni di equità verso i cittadini in regola coi pagamenti"

Il Comune di Milano non aderirà alla cosiddetta pace fiscale inserita nel decreto crescita del governo. Per l'amministrazione meneghina le norme approvate dal governo avrebbero comportato l'abbattimento delle sanzioni e degli interessi su tributi e multe stradali nel periodo dal 2014 al 2017. 

"Per ragioni di equità" spiega in una nota Palazzo Marino che motiva il no spiegando che l'amministrazione di Milano considera la pace fiscale alla stregua di un condono. E pertanto iniquo "nei confronti dei cittadini in regola coi pagamenti".

"Noi non siamo affatto sicuri che i cittadini interpretino come una pace fiscale un condono in piena regola", afferma l'assessore al Bilancio Roberto Tasca. "A questo condono il governo non accosta nessuna nuova misura di contrasto all'evasione fiscale.

"Nel 2017 il Comune di Milano non ha aderito al condono proposto dal governo di centrosinistra e, per gli stessi motivi, non aderisce neppure a questo del governo giallo-verde. La coerenza del nostro operato risponde alla necessità di garantire l'equità nei confronti di quei cittadini, la maggioranza, che hanno pagato per tempo i tributi e le sanzioni".

Evasione, le best practice del Comune di Milano

Secondo i dati presentati dall'amministrazione meneghina tra il 2017 e il 2018, la Tari - che rappresenta il tributo più consistente del bilancio comunale - è stata evasa per 84,3 milioni di euro su 600 milioni di euro dell'imponibile totale. Ma chi ha evaso ha avuto il fiato sul collo dell'ufficio Tributi e ben 35,5 milioni sono stati recuparati.

Le stime del Comune prevedono che nel triennio 2020-2023 l'evasione tributaria in generale si attesterà a 260 milioni di euro (210 solo per Imu e Tari e 50 milioni per Imposta di soggiorno, sulla pubblicità (ICP) e sull'occupazione di suolo (Cosap). Il recupero previsto sarà di 104 milioni, 5 in più rispetto al triennio in corso, ovvero il 40% di riscosso sul totale rispetto al 37% ottenuto fino ad oggi.

L'impegno per il recupero dell'evasione è stato intensificato e per la prima volta il Comune ha iniziato a pignorare somme di denaro dai conti correnti degli evasori. Nell'anno in corso sono state emesse 1.180 notifiche ad altrettanti soggetti debitori. Si tratta di una somma di evasione complessiva di 3,4 milioni. Per il momento le notifiche hanno dato esito positivo in 207 casi che hanno iniziato a saldare il dovuto per un incasso ad oggi di 381 mila euro.

Evasione, le richieste al Governo

"Un governo serio - spiega l'assessore al Bilancio Roberto Tasca - dovrebbe muoversi con la stessa determinazione e fornire agli Enti Locali gli strumenti più adeguati per consentire la riscossione delle somme evase. Siccome criticare è facile, mentre costruire è difficile, facciamo tre proposte semplici al governo per partire verso una vera 'pace fiscale'". Ecco quali: l'accessibilità dell'Archivio unico informatico dello Stato ai comuni per consentire loro il pieno accesso alle informazioni sui contribuenti. La semplificazione delle procedure per consentire ai comuni di non doversi avvalere degli ufficiali di riscossione, per i quali non vengono fatti concorsi statali da anni.

Inoltre Tasca propone l'accesso gratuito, anche in via telematica, a tutti i dati rilevanti detenuti da uffici pubblici e da soggetti gestori di pubblici servizi, con facoltà di prenderne visione e di estrarre, anche in forma massiva, copia degli atti riguardanti i beni dei debitori ed eventuali coobbligati: in particolare enti previdenziali, le Camere di Commercio, il Pubblico registro automobilistico, i fornitori di energia elettrica, gas, acqua, ai fini di consentire l'ottenimento di informazioni utili alla attivazione delle procedure di riscossione delle proprie entrate e alla determinazione di aliquote e tariffe eque.

"Partiamo innanzitutto dagli Isee in possesso dell'Inps e da lì costruiamo una vera lotta all'evasione tramite l'uso di Big Data. Solo quando si adotteranno misure nuove per lottare efficacemente contro l'evasione, si potrà chiudere con il passato sancendo una duratura 'pace fiscale'"

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