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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Italia

Manovra 2018: 600 milioni di euro per lotta alla povertà, ai giovani 338 milioni

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha riferito in Parlamento alla vigilia del delicato voto sulla Nota di aggiornamento al Def: "Darà impulso alla crescita incentivando gli investimenti, l'inclusione sociale e l'occupazione giovanile"

Un valore di partenza per la manovra 2018 di circa 20 miliardi di euro, con 8,6 miliardi di coperture tra entrate e tagli di spese e "risorse limitate" pari al momento a 3,8 miliardi da ripartire fra lotta alla povertà, assunzioni giovani e rinnovo dei contratti degli statali. E un punto fermo: la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sull'Iva con gli oltre 10 miliardi (anche se non sufficienti perchè servono complessivamente 15,7 miliardi) di maggior spazio sul deficit concesso dall'Europa.

La legge di Bilancio - ha riferito in Parlamento il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan alla vigilia del delicato voto sulla Nota di aggiornamento al Def - introdurrà "misure selettive" con l'obiettivo di "dare impulso alla crescita" incentivando gli investimenti, l'inclusione sociale e l'occupazione giovanile.

Le risorse disponibili, al netto della sterilizzazione dell'aumento dell'Iva, sono "limitate" perché, ha spiegato il ministro, occorre tener conto "dell'esigenza di ridurre debito e disavanzo". Tuttavia, ha assicurato, dalle misure espansive ci sarà un "impatto positivo significativo" sulla crescita 2018 e 2019. La manovra si muove, infatti, in una cornice più espansiva rispetto a quella degli ultimi anni perchè, ha detto il titolare di via Venti Settembre, "un'eccessiva restrizione metterebbe a rischio la coesione sociale".

Dentro questo perimetro, ha avvertito il ministro, è già stato avviato un percorso con le forze di governo (Pd, Mdp, Ap, e gli altri gruppi) per definire le ipotesi di intervento "su investimenti, lavoro, lotta alla povertà e salute". Secondo Padoan, quindi, è necessario adesso mantenere il "giusto equilibrio tra consolidamento di bilancio e politiche per il futuro e la crescita".

Nel dettaglio della tabella consegnata dal ministro in occasione dell'audizione sulla Nota di aggiornamento al Def, si quantificano per il prossimo anno 300 milioni per lo sviluppo, 338 per la competitività e l'innovazione, 600 per la coesione sociale, 2,6 miliardi per gli oneri a politiche invariate, che serviranno anche per finanziare il rinnovo contrattuale del pubblico impiego. Nel 2019 le risorse per i giovani salirano a 2,162 miliardi, mentre per la coesione sociale i fondi saranno 900 milioni. Per lo sviluppo, invece, arriveranno 300 milioni l'anno prossimo e 1,3 miliardi nel 2019 da destinare a investimenti pubblici delle amministrazioni centrali e locali.

Le coperture (che valgono circa lo 0,3% del Pil per ciascun anno) si dividono in 5,1 miliardi di maggiori entrate e 3,5 miliardi di tagli alla spesa. Tra le misure allo studio, ha spiegato Padoan, ci sono interventi che "mirano a ridurre l'evasione di alcune imposte, in particolare le indirette". Quanto alla spending review i tagli alla spesa "deriverebbero anzitutto dalla revisione della spesa delle amministrazioni centrali introdotta dal Dpcm di fine maggio. Inoltre, si opererebbero riduzioni di altri fondi e trasferimenti.

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