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Venerdì, 19 Aprile 2024
ECONOMIA

Partite Iva, che mazzata: dal 2015 fino al 500% di tasse in più

Addio al vecchio regime dei "minimi". L'Irpef per i redditi più bassi sale dal 5% al 15%. Confprofessioni: "Per i giovani professionisti tasse cinque volte maggiori". Renzi: "Faremo un intervento correttivo". Ma la bufera è iniziata

"Nei prossimi mesi vareremo un provvedimento ad hoc sul mondo dei giovani professionisti. Un intervento correttivo sulle partite Iva è sacrosanto e me ne assumo la responsabilità". Così Matteo Renzi, dai microfoni di Rtl 102.5, prova a far rientrare le polemiche esplose dopo la 'mazzata' inserita nella legge di Stabilità e che rischia di mettere ginocchio un intero popolo, quello delle Partite Iva. In fondo, lo stesso Renzi riconosce che se "artigiani e commercianti sono un po’ aiutati", i giovani "avvocati o architetti" sono penalizzati dall'aumento del "peso previdenziale".

I NUOVI MINIMI - Ma cosa prevede la nuova legge per le Partite Iva? A pagare di più saranno i giovanissimi. Per i giovani professionisti, infatti, l'imposta per i redditi minori (oggi fino a 30mila euro) passerà dal 5% al 15% (per chi è sotto i 15mila euro) per salire fino al 35% per i redditi superiori. Evidentemente per il governo guadagnare tra i 15 e i 30 mila euro è troppo per avere una tassazione così agevolata.

SOGLIA DEL 15% - Per pagare "solo" il 15% di Irpef, i commercianti devono incassare meno di 40mila euro l'anno. I giovani professionisti, invece, meno di 15mila. 

NUOVE ALIQUOTE - Chi ha introiti mensili comunque bassi, sforerà e rientrerà nei regimi tradizionali. In questi casi, Confprofessioni Lazio ha calcolato un incremento della tassazione dei giovani professionisti stimata intorno al 500%. L'aliquota passerà dal 5% al 22,48% per l’area tecnica, del 23,77% per l’area economico-sociale, del 24,58% per l’area sanitaria e del 25,11% per l’area giuridica.

FREELANCE -  I freelance iscritti ad alcune casse professionali, con aliquote che vanno dal 12 al 22%, sono un po' più fortunati. Gli iscritti all'Inps che rientreranno nel regime dei minimi, vedranno evaporare in tasse il 44% dei loro (bene che vada) 15 mila euro. Chi invece ha la colpa di avere una partita Iva e uno stipendio decente dovrà sopportare una pressione fiscale del 52% nel 2015 e del 56% nel 2018.

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