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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

La pensione è sempre più un miraggio: nel 2021 ci andremo a 67 anni

L'avvertimento arriva direttamente dalla Ragioneria dello Stato: “L'adeguamento è previsto anche senza l'automatismo inserito in una clausola introdotta su richiesta della Bce e della Commissione europea"

Nel 2021 si andrà in pensione a 67 anni. Non si scappa. L'aggiornamento avverrà comunque, anche in presenza di un blocco dell'adeguamento automatico alla speranza di vita. La notizia è stata confermata dalla Ragioneria generale dello Stato che ha ricordato anche che “questo automatismo è previsto da una clausola di salvaguardia introdotta nell'ordinamento su richiesta della Commissione e della Bce”.

Sistema debole con scatti d'età

“Interventi legislativi diretti non tanto a sopprimere esplicitamente gli adeguamenti automatici previsti dalla normativa vigente, ma a limitarli, differirli o dilazionarli, determinerebbero comunque un sostanziale indebolimento della complessiva strumentazione del sistema pensionistico italiano volta a contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione, in quanto verrebbe messa in discussione l’automaticità e l’endogeneità degli adeguamenti stessi, per ritornare nella sfera della discrezionalità politica con conseguente peggioramento della valutazione del rischio Paese”. E’ quanto rileva la Ragioneria generale dello Stato nel rapporto 2017 sulle “Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario”.

Parametri fondamentali 

 Il processo di elevamento dei requisiti minimi e il relativo meccanismo di adeguamento automatico delle pensioni previsto dalla normativa vigente sono stati valutati con “estremo favore” dagli organismi internazionali e in primo luogo in ambito europeo. La presenza di questi automatismi costituisce uno dei “fondamentali parametri” di valutazione dei sistemi pensionistici, “specie per i Paesi con alto debito pubblico come l’Italia”, prosegue la Ragioneria generale dello Stato. 

L'equilibrio da mantenere

“Ciò - conclude la ricerca - non solo perché la previsione di requisiti minimi, coerenti con le esigenze di equilibrio finanziario del sistema pensionistico, costituisce una condizione irrinunciabile ai fini del perseguimento della sostenibilità, ma anche perché costituisce la misura più efficace per sostenere il livello delle prestazioni, in un contesto di invecchiamento della popolazione”.

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