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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Pensioni, il Governo mette lo "sconto" all'Ape sociale e ai lavoratori precoci

Per accedere all'Anticipo pensionistico i lavoratori di 15 categorie usuranti dovranno aver accumulato 7 anni di lavoro negli ultimi 10. Le donne con figli potranno anticipare l'uscita dal lavoro di un anno per ogni figlio. Ape anche per parenti disabili

Via libera della commissione Bilancio della Camera all'emendamento presentato dal governo alla Manovra 2018 sull'estensione dell'Ape sociale e i lavoratori precoci.

Per accedere all'Anticipo pensionistico i lavoratori di 15 categorie usuranti (per i quali dal 2019 non scatterà l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni) dovranno aver accumulato 7 anni di lavoro negli ultimi 10, e non più 6 su 7 come attualmente previsto.

Le donne con figli potranno anticipare l'uscita dal lavoro di un anno per ogni figlio (nel limite massimo di due).

Ape anche per parenti di disabili

L'emendamento dell'esecutivo sull'Ape social è stato modificato da un unico subemendamento presentato dal Pd che riconosce anche ai parenti e affini di secondo grado conviventi (e non solo ai genitori o ai figli) il diritto dell'anticipo pensionistico concesso dall'Ape social se assistono un disabile.

"Accogliamo con favore alcune novità introdotte dal Governo con l'emendamento alla manovra in merito ad Ape sociale e precoci - dichiara il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli - ma permangono forti criticità".

"La Cgil giudica positivamente che, sia per l`Ape sociale che per i precoci, in aggiunta al requisito contributivo dei 6 anni sugli ultimi 7 di lavoro, si preveda un allargamento ai 7 anni su 10. Bene inoltre la rimozione del vincolo del tasso di tariffa Inail del 17 per mille. Erano entrambe nostre richieste. Altre, invece, non sono state recepite, come quella dell`abbassamento della soglia di contribuzione necessaria per accedere ai lavori gravosi, da 36 anni a 30 anni di contribuzione, e l`allargamento della platea per tutti coloro che hanno perso il lavoro e sono attualmente disoccupati".

Nell'emendamento presentato, aggiunge Ghiselli, "si conferma che le risorse risparmiate quest`anno non verranno reimpiegate per le finalità previdenziali a cui erano state destinate". Per quanto riguarda il fondo per l`Ape sociale, il sindacalista tiene a precisare che "la costituzione di quest`ultimo non equivale a una proroga dello strumento anche per il 2019. Per questo sarà necessario uno specifico intervento legislativo e - conclude Ghiselli - non vi sarà alcun nuovo investimento da parte del Governo poiché nel Fondo rientreranno solo le eventuali risorse residue rispetto a quelle già stanziate".

Sul nodo dei lavoratori agricoli interviene Ezio Cigna, responsabile delle previdenza pubblica della Cgil: "Se interpretiamo bene l`emendamento dell`Esecutivo, saranno necessarie 156 giornate per perfezionare un anno di contribuzione, come indicato nella legge n. 608 del 1996, e in queste verrebbero ricompresi i giorni di disoccupazione agricola. Se così fosse, potremmo dire che quella categoria di lavoratori potrà utilizzare quello strumento, cosa non possibile in caso contrario".

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