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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pensioni anticipate, le tre ipotesi del governo

"Entro il 2018 il governo interverrà per sostenere le pensioni più basse", dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Ecco il piano d'intervento

Per le pensioni anticipate "è possibile un piano di interventi calibrati su tre tipologie". Lo dice l'economista e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, in un'intervista al Messaggero.

"Potrebbe essere leggermente penalizzato chi esce spontaneamente - afferma - mentre si dovrebbero prevedere aiuti ai disoccupati. Per le ristrutturazioni, invece, potrebbe pagare l'azienda". Nannicini precisa che per il momento "è solo una delle ipotesi allo studio, ma potrebbe far quadrare il cerchio tra flessibilità e sostenibilità della finanza pubblica".

IL CASO PENSIONI MINIME - Nannicini aggiunge che sulle pensioni minime "da qui alla fine della legislatura, entro il 2018, il governo interverrà per sostenere le pensioni più basse. E' ancora presto però per indicare la formulazione tecnica". Sulla flessibilità in uscita "non è facile far quadrare i conti pubblici - conclude il sottosegretario - stiamo ragionando su come farlo".

I COSTI PER LE CASSE DELLO STATO - Il "problema" è che un intervento di questo tipo ha costi di cassa di circa cinque-sette miliardi: lo Stato infatti deve anticipare la pensione a chi va prima, poi recupera una parte di questi soldi con una penalizzazione, ma per la finanza pubblica c'è un costo di cassa molto elevato per i primi dieci-quindici anni. Nannicini ammette che "l'unico modo per scendere sotto queste cifre è trovare una soluzione tecnica che non cambi nulla per il pensionato che chiede l'anticipo all'Inps. Ma in forza della quale una parte dell'anticipo viene intermediata dal sistema finanziario". 

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