rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Arriva l’Ape rosa, l’anticipo pensionistico riservato alle lavoratrici con figli

Cosa è e come funziona l'anticipo pensionistico riservato alle donne previsto dalla legge di bilancio 2018: tutto quello che c'è da sapere sull'Ape rosa

Con la legge di bilancio del 2018 la possibilità di anticipare la pensione (Ape) si è arricchita di una nuova formula, riservata alle donne: l’Ape rosa (detta anche Ape social donne)

L’Ape rosa si concretizza in uno sconto contributivo per donne con figli che rispettino i requisiti per richiedere l’Ape social. Le donne che abbiano svolto lavori faticosi o versino in stato di bisogno (perché disoccupate, invalide o impegnate nella cura di familiari con gravi malattie o handicap) possono richiedere l’anticipo pensionistico gratuito prima di tutti gli altri. Lo sconto contributivo riconosciuto dalla legge è di un anno per donne con un figlio e 2 anni per donne con 2 o più figli.

L’Ape rosa è possibile solo se i contributi sono stati versati all’Inps e consente di avere l’anticipo pensionistico gratuito con un una quantità di contributi minore (perché permette di anticipare di 1-2 anni il momento in cui beneficiare dell’anticipo pensionistico stesso).

L’Ape rosa è corrisposto in base a diversi gradi di anzianità (anagrafica e contributiva) a seconda della situazione in cui si trova la donna che ha titolo per richiederla. Nel dettaglio:

  • le donne che siano disoccupate, per dimissioni per giusta causa per  risoluzione consensuale del contratto nell’ambito di una procedura di conciliazione obbligatoria o per scadenza di un contratto a termine (in questo caso, purché nei 3 anni precedenti abbiano lavorato per almeno 18 mesi) possono chiedere l’Ape social (in caso non abbiano figli) solo se non percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi da almeno 3 mesi e l’Ape rosa (in caso di prole) se hanno 63 di età e 29 o 28 anni di contributi;
  • le donne per le quali sia stata accertata un’invalidità superiore al 74% e quelle che si occupino di familiari con handicap o con gravi malattie ai sensi della legge 104 possono richiedere l’Ape social o rosa (a seconda che abbiano o no figli) avendo almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi.

Per donne con figli che abbiano svolto lavori gravosi occorrono 63 anni di età e 34 o 35 anni di contribuzione (in caso di assenza di figli si può chiedere l’Ape social, a patto di avere 63 anni di età e 36 di contribuzione). I lavori gravosi che danno diritto all’Ape sono 15 e il diritto ad ottenere l’anticipo scatta quando se ne sia svolto uno per almeno 6 degli ultimi 7 anni nell’arco degli ultimi sette oppure per almeno 7 anni nell’arco degli ultimi 10 (tra i lavori gravosi sono annoverati quelli di conduttori di camion e mezzi pesanti; addetti alle pulizie; operai impiegati nell’edilizia, nella manutenzione di edifici e nell’industria estrattiva; insegnanti; persone addette all’assistenza di persone non autosufficienti; operai nell’agricoltura, nella zootecnia e nella pesca; operatori ecologici; professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche). L’indennità non è compatibile con altri redditi, ad eccezione delle pensioni di invalidità e delle pensioni di riversibilità. Quindi può richiedere l’Ape social solo chi non riceve indennità di disoccupazione, pensioni dirette o redditi da lavoro superiori a 8.000 euro in caso di lavoro dipendente o 4.800 euro in caso di lavoro autonomo.

L’Ape rosa è sperimentale per quest’anno e sostituisce l’Opzione donna ma mentre Opzione donna permetteva di andare in pensione a tutte le donne che avevano 57 anni e almeno 35 di contributi, accettando una pensione calcolata esclusivamente con il metodo contributivo, l’Ape rosa riconosce lo sconto solo ad alcune categorie di lavoratrici. Chi rispetta tutti i requisiti per usufruirne può richiederla entro il 31 marzo, entro il 15 luglio o entro il 30 novembre (per quella data le richieste saranno accettate solo se saranno rimasti fondi disponibili). Una volta ricevute le domande, l’INPS le analizzerà e darà una risposta rispettivamente entro il 30 giugno, il 15 ottobre e il 31 dicembre e le donne alle quali viene riconosciuto inizieranno a ricevere l’assegno mensile a partire dall’ 1 maggio (per chi ha fatto domanda entro il 31 marzo).

L’ammontare dell’Ape rosa è al massimo di 1500 euro lordi al mese, per 12 mensilità annue, ma l’importo effettivo dipende dalla pensione che si riceverà a partire dal momento del pensionamento vero e proprio. L’assegno viene erogato fino a quando non si raggiungono i requisiti per andare in pensione. A differenza dell’APE volontario, chi riceve l’assegno non dovrà restituire nulla e quindi non avrà trattenute sulla pensione vera e propria quando questa sarà corrisposta.

Dal blog "Asso di denari" di Carlo Sala

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Arriva l’Ape rosa, l’anticipo pensionistico riservato alle lavoratrici con figli

Today è in caricamento