rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Pensioni, due sessi e due misure: quasi 9mila euro di differenza tra uomo e donna

Anche per gli importi delle pensioni esiste il cosiddetto 'gender gap': in media una donna percepisce 8.744 euro all'anno in meno rispetto ad un uomo. I dati del Sesto Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

Nel mondo del lavoro assistiamo spesso a grosse differenze di retribuzione tra uomini e donne, anche nei casi in cui svolgano le medesime funzioni. Ma, purtroppo per il gentil sesso, la situazione non cambia neanche una volta andati in pensione. Esiste infatti un divario di genere anche per quanto riguarda l'erogazione dell'assegno previdenziale, una 'forbice' di 8.744 euro annui tra uomini e donne. Un gap enorme che si assottiglia a 5.908 euro annui se si considerano nel calcolo anche le prestazioni assistenziali, di invalidità e ai superstiti. Sono i dati che emergono dallo studio condotto nell'ambito del Sesto Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, fondato e diretto da Alberto Brambilla, secondo cui soltanto attraverso il miglioramento delle condizioni lavorative delle donne si potrà superare questa diseguaglianza.

Pensioni, c'è una novità importante sugli assegni in pagamento ad aprile

Pensioni, le cause del 'gender gap'

Il Sesto Rapporto evidenzia che "nel 2017 le donne rappresentano il 52,5% dei pensionati, ma percepiscono il 44,2% dell'importo lordo complessivamente pagato per le pensioni (126.956 milioni di euro pagati alle donne contro i 159.982 milioni di euro corrisposti agli uomini). Sul totale delle prestazioni erogate, il reddito pensionistico annuo delle donne è pari a 15.078 euro mentre quello degli uomini arriva a 20.986 euro". Alla base di questo divario ci sono diverse cause.

"Innanzitutto, -spiega lo studio- le donne registrano un maggior numero di pensioni pro-capite: in media 1,52 prestazioni a testa, a fronte dell'1,33 degli uomini. Le donne rappresentano infatti il 58% dei titolari di 2 pensioni, il 69,3% dei titolari di 3 pensioni e il 72,2% dei percettori di 4 e più trattamenti; inoltre, prevalgono tra i percettori di pensioni ai superstiti (86,5% del totale) e nelle prestazioni prodotte da 'contribuzione volontaria', che normalmente sono di modesto importo a causa di livelli contributivi molto bassi. Per tutti questi motivi, il 70-77% delle pensionate beneficia dell'importo aggiuntivo, delle maggiorazioni sociali e della quattordicesima mensilità".

In aggiunta, le superstiti dei pensionati di vecchiaia dei Fondi pensione lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti con prestazioni integrate al minimo andranno a percepire al massimo, qualora non siano titolari di altro trattamento diretto, una pensione ai superstiti integrata al minimo e quindi prestazioni molto basse.

Groviglio pensioni: la 'vera' quota 100 solo per una manciata di lavoratori

"È corretto affermare quindi - sottolinea Michaela Camilleri, Area Previdenza e Finanza Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali- che le donne ricevono una prestazione di gran lunga minore rispetto agli uomini soprattutto quando si confrontano gli importi per genere delle pensioni dirette di vecchiaia (anzianità e vecchiaia) che presentano un gap pensionistico di -8.744 euro annui rispetto agli uomini (18.994 euro annui lordi gli uomini e 10.249 euro annui lordi le donne). Va però considerato che questa situazione rappresenta lo specchio del mercato del lavoro appena trascorso; infatti, nel nostro Paese sia i tassi di occupazione (soprattutto al Sud) sia i livelli di carriera sia i livelli retributivi a parità di mansioni sia le carriere più discontinue hanno visto e continuano a vedere purtroppo le donne sfavorite".

Se si guardano i redditi pensionistici complessivi delle donne (15.078 euro mensili lordi) e degli uomini (20.986 euro mensili lordi), comprensivi delle prestazioni assistenziali, di invalidità e di quelle ai superstiti, le donne recuperano il gap previdenziale che si riduce a 5.908 euro annui (nonostante la decurtazione dell'aliquota superstiti, le donne ricevono importi più elevati perché riferiti al dante causa uomo).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pensioni, due sessi e due misure: quasi 9mila euro di differenza tra uomo e donna

Today è in caricamento