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Giovedì, 18 Aprile 2024
Pensioni

"Smonteremo la Fornero pezzetto per pezzetto". Ma sulle pensioni la beffa è dietro l'angolo

Il governo promette di tagliare gli assegni sopra i 5mila euro, ma con la flat tax la sforbiciata per le pensioni alte sarebbe ampiamente compensata dalla riduzione delle tasse. Sulla legge Fornero Salvini assicura: "L'impegno è sacro": ecco cosa cambierà per i lavoratori

Matteo Salvini torna a parlare di pensioni. In molti ieri hanno notato che nel suo discorso in aula, il premier Giuseppe Conte non ha parlato mai di pensioni e non ha fatto accenno alle riforme promesse dal governo gialloblù in materia previdenziale. Ma per Salvini la decisione di non toccare il tema è dovuta al fatto che "c’è un contratto di governo di 40 pagine" e se Conte lo avesse letto tutto "sarebbe ancora in Senato adesso".

Il ministro dell’Interno ribadisce con fermezza la linea dell’esecutivo: sulla legge Fornero "l’impegno è sacro, la smonteremo pezzetto per pezzetto" ha detto parlando a Radio anch’io. Quanto ai tempi Salvini chiede un po' di pazienza: "Siamo al governo da 5 giorni…". 

In pensione a 64 anni di età (o con 41 anni di contributi)

L'impianto della riforma sembra ormai confermato: potrà lasciare il lavoro chi, tra contributi ed età, raggiunge il quoziente 100, ovvero  64 anni di età e 36 di contributi. Chi ha versato almeno 41 anni e 6 mesi di contributi potrà invece andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. C’è però molta incertezza sui costi e sulle coperture. Secondo il governo una siffatta riforma costerebbe circa 5 miliardi l’anno, ma si tratta di una stima molto ottimistica.

Ape Social e coperture, i nodi da sciogliere

Non è chiaro inoltre se per finanziare la riforma verrà abolita l’Ape Sociale, ovvero la possibilità per determinate categorie di lavoratori (tra cui i disoccupati e chi svolge attività usuranti) di andare in pensione a 63 anni di età. Se così fosse queste categorie di lavoratori potrebbero essere penalizzate dalla nuova riforma. E non è tutto. In ballo c’è il taglio delle così dette pensioni d’oro, un provvedimento che rischia di trasformarsi in un autogol per il nuovo esecutivo.

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Tagli alle pensioni d’oro, il rischio beffa è dietro l’angolo

Sulle pensioni da cinquemila euro in su, come per i vitalizi agli ex parlamentari, si procederà infatti ad un ricalcolo sulla base dei contributi effettivamente versati. Secondo una ricerca realizzata da "Tabula-futuro e previdenza", "in media si può stimare che lo squilibrio tra contributi e prestazioni per pensioni superiori a 5.000 euro netti mensili si collochi attorno al 5-6 %". In pratica una pensione di 10mila euro lordi al mese, subirebbe un taglio di circa 284 euro al mese (il 4,9%) e da 5837 euro netti sarebbe portata a circa 5.553 euro.

Secondo molti osservatori una riforma così concepita - per quanto per certi versi giusta e doverosa - potrebbe essere stoppata dalla Corte Costituzionale in quanto andrebbe a ledere i così detti "diritti acquisiti".

Pensioni d'oro? Con la flat tax assegni più alti

Ma se anche dovesse arrivare il via libera della Consulta, la beffa è dietro l'angolo. Sì perché se la flat tax dovesse diventare realtà, la sforbiciata per le pensioni alte sarebbe ampiamente compensata dal taglio delle tasse. E così, si legge ancora nello studio di Tabula, un pensionato che percepisce un assegno di 5800 euro al mese se ne vedrebbe sottratti 284, ma ne risparmierebbe ben 1958 di tasse . In pratica la sua pensione aumenterebbe di 1674 euro. 

Salvini: "Se uno fattura di più, reinveste di più"

Matteo Salvini però non ha dubbi: la Flat tax farà crescere l'economia. Questa mattina il leader della Lega e ministro dell'Interno è tornato a parlare della riforma dell'Irpef ai microfoni di Radio anch'io (Rai Radio1). "Ragazzi - ha detto Salvini -, se uno fattura di più e paga di più, è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più, e crea lavoro in più". 

Edit: "Matteo Salvini non ha mai detto, come titolano alcune agenzie e quotidiani online, che 'è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse'", precisa l'ufficio stampa della Lega. Si tratta di "una frase frutto di una forzatura giornalistica, che non corrisponde al suo pensiero e che non è stata pronunciata". "Con la flat tax ci guadagnano tutti': questa la risposta di Salvini alla domanda se la riforma fiscale fosse iniqua o consentisse maggiori guadagni ai ricchi", si sottolinea.

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