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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"Attenzione alla quota 100 con sistema contributivo: la pensione sarà bassina"

Pensioni, sulla proposta del governo M5s-Lega interviene Alessandro De Nicola dell'Adam Smith Society. Emma Marcegaglia: "Cambiare la legge Fornero non è una buona idea

Quota 100 per le pensioni: l'espressione si riferisce alla somma di età anagrafica e contributiva che potrebbe essere necessaria per andare in pensione ed è uno dei cavalli di battaglia dell'accordo di governo M5s-Lega per superare la legge Fornero. Secondo diverse stime, una riforma del genere costerebbe a regime circa 10-15 miliardi l'anno, anche se nel contratto per il "governo del cambiamento" i due partiti specificano che per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse basterebbero solo cinque miliardi di euro.

La coperta, insomma, rischia di essere corta. Alessandro De Nicola (Adam Smith Society) mette in guardia il governo M5s-Lega dall'eliminare alcuni privilegi applicando a tutti il sistema contributivo per le pensioni. "Se si va in pensione a 65 anni con 35 anni di contributi e si applica il sistema contributivo, attenzione: la pensione sarà bassina", avverte De Nicola (qui sotto il video del suo intervento a Omnibus).

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Sul tema interviene a gamba tesa il presidente di Eni Emma Marcegaglia. A margine dell'assemblea di Federchimica Milano, rispondendo a chi le domandava dei possibili interventi del nuovo governo, Marcegaglia ha ammesso: "Abbiamo sempre detto che secondo noi la legge Fornero è una riforma importante e quindi cambiarla non credo che sia una buona idea". E sul nuovo Governo il presidente di Eni dice: "Devono lavorare, è sicuramente un governo che ha una larga maggioranza in Parlamento e una maggioranza nel Paese", fa notare, precisando di conoscere "il ministro dell'Economia, è una persona seria. Ora vediamo la parte concreta". "Credo che sia molto importante che tutto quello che verrà fatto venga fatto tenendo presente i vincoli che il debito e il deficit di bilancio ci danno", tiene a sottolineare Marcegaglia. "Abbiamo visto che cosa ha voluto dire già solo nei giorni scorsi lo spread a 300 punti, solo quella cosa ha voluto dire 100 milioni di euro in più di costo per lo Stato italiano nell'emettere titoli di Stato. Aspettiamo e vediamo", conclude.

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"Reddito di cittadinanza? Proposta costosa"

"Noi comprendiamo che c'è un tema di diseguaglianza molto forte che va affrontato, l'importante è che questo reddito di cittadinanza non disincentivi le persone a trovare un lavoro". Così Marcegaglia che aggiunge: "Questo è un paese che ha ancora un tasso di occupazione molto basso", fa notare, precisando che la proposta del reddito di cittadinanza "è costosa ed è un tema che va affrontato con molta attenzione". Inoltre, il Jobs Act può essere rivisto in senso migliorativo per alcuni aspetti, ma, avendo creato posti di lavoro, è bene non peggiorarlo né tantomeno bloccarlo, spiega Marcegaglia circa la volontà del nuovo governo di intervenire sul tema.

Jobs Act e uscita dall'euro

"Ho sentito le ultime parole di Di Maio che parlano di rivedere il Jobs Act. Il Jobs Act ha chiaramente creato nuovi posti di lavoro e quindi se si tratta di piccole modifiche, per carità, un governo certamente deve guardare, ma attenzione - avverte - perché ha creato nuovi posti di lavoro e questo è un momento in cui siamo tornati ad avere un'occupazione abbastanza buona". "Naturalmente il tasso di disoccupazione è ancora alto, soprattutto quello giovanile - non manca di osservare Marcegaglia - però c'è un processo di miglioramento in corso. E' importante che questo processo non venga bloccato o peggiorato". "L'Europa è totalmente imprescindibile. Ogni idea di un'uscita dell'Italia dall'euro sarebbe un disastro per l'Italia e sarebbe un disastro non per le grandi imprese ma per i risparmiatori, per tutti gli italiani,". Così il presidente di Eni, Emma Marcegaglia. "Ma mi pare di aver capito dalle parole del ministro dell'Economia che non c'è nessuna volontà di uscire dall'euro. Altro discorso è discutere su cosa c'è da migliorare in Europa e certamente - osserva - ci sono tante cose da migliorare".

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