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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Pensioni, due nuove proposte dal governo ma i sindacati sono divisi

Nuovo confronto a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, senza però riuscire a trovare una soluzione sul tema della previdenza

Il Governo mette sul tavolo della trattativa con i sindacati due nuove proposte sulle pensioni: l’esenzione per le 15 categorie di lavori gravosi sarà estesa anche alle pensioni di anzianità e non solo a quelle di vecchiaia; l’istituzione di un fondo con potenziali risparmi di spesa per consentire la proroga e la messa in regime dell’Ape sociale, prevista fino al termine del 2018. La verifica finale a Palazzo Chigi si è tradotta in un rinvio di pochi giorni, con un nuovo round fissato per martedì 21 alle 9.30 a Palazzo Chigi.

Il piccolo avanzamento rispetto al pacchetto di 7 misure per un costo complessivo di 300 milioni di euro, illustrato nella precedente riunione dal premier Paolo Gentiloni, ha però incassato solo il sostegno della Cisl. Dalla Cgil è infatti stato confermato il no all’impianto, al punto tale che il segretario generale Susanna Camusso ha annunciato che nei prossimi giorni la sua organizzazione valuterà e deciderà se indire una manifestazione nazionale o proclamare uno sciopero. La Uil, pur ribadendo le sue perplessità e contrarietà a diversi punti del piano del Governo, non vorrebbe tuttavia lasciarsi sfuggire la possibilità di portare a casa un risultato che possa impegnare anche il prossimo esecutivo all’indomani delle elezioni politiche. Insomma, il giudizio delle confederazioni sindacali è molto articolato e la spaccatura sembra ormai acquisita dagli stessi leader.

Aprendo la riunione, Gentiloni ha chiesto ai sindacati uno “sforzo significativo” di condivisione. “Vi chiediamo di sostenere questo pacchetto”, ha spiegato il presidente del consiglio aggiungendo che si tratta di “misure doverose” perché è “giusto che vengano attenuati alcuni effetti nell’applicazione e nel metodo di calcolo dell’aspettativa di vita. Sono tutte cose sacrosante, di equità sociale e giuste in sè”.

La leader della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato di “occasione persa” su giovani e donne e scarsa attenzione sul lavoro di cura, in un “quadro di grande distanza rispetto agli impegni” presi. “Il Governo – ha dichiarato – non intende modificare il perimetro delle proposte fatte”. Per questo, la segreteria della Cgil “valuterà” e “deciderà” eventuali scioperi o manifestazioni nazionali in base al mandato già ricevuto dal direttivo.

Il numero uno della Cisl, Annamaria Furlan, ha espresso un “giudizio positivo sul lavoro fatto. E’ un momento molto particolare della vita del Paese ed è assolutamente importante portare a compimento quell’intesa sulla previdenza che insieme avevamo costruito. Non riteniamo vantaggioso spostare in un mare aperto futuro, con tempi del tutto incerti, la gestione di un tema così importante per la vita delle persone”.

Per la Uil di Carmelo Barbagallo ci sono “alcuni aspetti positivi, altri meno e altri ancora da approfondire. Vorremmo che fossero fatte alcune correzioni al testo e che ci fossero chiariti alcuni aspetti sulle risorse e, in particolare, su giovani e donne”

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