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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Tremila euro per un milione di pensionati, molti di più si accontentano di 500 euro

Il governo vuole tagliare le pensioni d'oro per finanziare la "pensione di cittadinanza". La misura che dovrebbe rivoluzionare gli assegni minimi tuttavia ha un rischio. E i numeri parlano chiaro

Le pensioni d'oro superiori ai 3mila euro mensili costano alla collettività circa 30 miliardi di euro all'anno. "Una grave forma di disuguaglianza economica e sociale" denuncia il Codacons confrontando gli ultimi dati Istat e Inps.

"In Italia siano poco più di 1 milione (il 6,8% del totale) le pensioni d'oro superiori ai 3mila euro mensili, per un controvalore che sfiora i 30 miliardi di euro annui". Se da un lato quindi c'è chi può contare su vere e proprie pensioni di lusso, dall'altro ci sono 1,68 milioni di pensionati (il 10,8% del totale) con un assegno che non raggiunge i 500 euro mensili.

''Per questo riteniamo corretta la decisione di intervenire sulle pensioni più alte ed eliminare le gravi disuguaglianze che pesano sulla collettività" spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi che tuttavia rileva come la misura sia estremamente difficile da attuare considerando che si tratta di diritti già acquisiti".

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Il vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera Davide Tripiedi rilancia la proposta del taglio delle pensioni d'oro spiegando che il governo intende tagliare le pensioni superiori ai 4.500 euro non giustificate dai contributi versati. Nel piano del Movimento 5 stelle i fondi risparmiati saranno riutilizzati per istituire una pensione di cittadinanza da 780 euro.

Tuttavia proprio sulla pensione di cittadinanza emergono distinguo da parte della Lega. Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali e consigliere economico di Salvini, è da sempre molto critico nell'apportare stravolgimenti al sistema pensionistico che attualmente è in buona salute, come certificato anche dall'Istat negli ultimi dati sui conti pubblici. 

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"Eventuali correzioni rappresentano un aumento della spesa corrente e devono essere fatte in modo tale da non incidere sui saldi di bilancio e aumentare ancora di più il debito" sottolinea l'esperto di previdenza a margine della presentazione al Cnel.

"Se c'è qualche quattrino è meglio investire nell'occupazione di under 29, donne che arrivano a 50 anni e vogliono rientrare nel mercato del lavoro e, in generale, over 55".

Brambilla predica "maggiore prudenza" all'esecutivo ora impegnato nella difficile stesura della legge di bilancio 2019. "È necessaria perché il Pil non sarà dell'1,5%. Ma sarà ricalcolato sull'1,2%".

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