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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pensioni / Italia

Sulle pensioni la partita non è ancora chiusa

Gli emendamenti al decretone su quota 100: dallo sconto per le mamme al riscatto della laurea, ecco cosa potrebbe cambiare

Sulle pensioni la partita non è ancora chiusa. Com’è noto il decreto su quota 100 deve essere convertito in legge dal Parlamento e a quanto pare potrebbero esserci delle sorprese. Nulla di sostanziale, sia chiaro, ma delle piccole correzioni all’impianto generale delle legge potrebbero avere l’ok delle due Camere. Una delle possibili novità di cui si sta parlando delle ultime ore riguarda le lavoratrici con figli. Un emendamento della Lega - depositato in Commissione Lavoro al Senato - prevede infatti che alle donne venga riconosciuto "un anticipo di età, rispetto al requisito anagrafico di accesso alla pensione di vecchiaia ed alla pensione anticipata, pari a quattro mesi per ogni figlio e nel massimo di dodici mesi''. 

Tradotto: le mamme potranno andare in pensione prima rispetto all'età standard. La norma dovrebbe riguardare tutte le lavoratrici e non solo chi ha requisiti per usufruire di quota 100.

Pensione, 4 mesi di anticipo per ogni figlio

In alternativa – scrive AdnKronos - la lavoratrice può optare per la determinazione della quota di pensione, calcolata secondo il sistema contributivo, con applicazione del moltiplicatore relativo all'età di accesso al trattamento pensionistico, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.

Non è però chiaro l’impatto che la norma potrebbe avere sui conti pubblici. Per ora comunque, meglio sottolinearlo, la proposta leghista resta appunto una proposta. Il sì di Camera e Senato non è affatto scontato.

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Pensioni, novità anche per il riscatto della laurea

Peraltro  va ricordato che gli emendamenti al decretone su quota 100 e reddito di cittadinanza sono oltre 1600. Tra questi c’è anche una proposta del M5s che ha l’obiettivo di introdurre la possibilità di riscatto della laurea non solo agli under 45. Il costo però diventerebbe più salato man mano che avanza l’età. Nell’emendamento vengono individuate quattro fasce di possibili beneficiari.  Chi ha fino a 45 anni dovrò sborsare 5mila euro per ogni anno da riscattare. Dai 45 anni ai 50 il costo sale a 7.500 euro. Chi ha tra 50 e 55 dovrà pagare 10mila euro mentre chi ha più di 55 anni dovrà pagare 12.500 euro.  Le coperture - pari a 150 milioni - sarebbero già state individuate. 

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