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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Tutti vogliono la pensione ma in Italia si lavora meno che nel resto d'Europa

L’età pensionabile in Italia è tra le più alte d’Europa, eppure i lavoratori italiani sono quelli che lavorano per meno anni. Ma quanto si dovrà lavorare prima di andare in pensione? Vediamolo con le previsioni della riforma della legge Fornero

Pensioni, croce e delizia degli italiani. In attesa di capire se e come troverà applicazione la riforma delle pensioni che nelle intenzioni del governo introdurrebbe un meccanismo di flessibilità alla legge Fornero introducendo in "maniera sperimentale" la quota 100 (che in realtà vale solo per chi ha 62 anni e 38 di contributi, ndr), occorre soffermarsi su alcuni dati che destabilizzano alcune credenze comuni, ma non sempre corrette, sul nostro sistema previdenziale

Se solo qualche giorno fa avevamo visto come ben 750mila italiani siano in pensione da 40 anni, oggi vediamo che i dati diffusi dall'agenzia di statistica europea Eurostat mettono in evidenza un'altra scomoda realtàGli italiani sono quelli che in Europa lavorano di meno.

Secondo una tabella pubblicata da Eurostat in Italia i 15enni hanno un'aspettativa di vita lavorativa di 31,6 anni oltre dieci anni in meno della media svedese che è pari a 41,7 anni. Si evince chiaramente che l'assunto dell'italiano bamboccione nasca da un problema strutturale del sistema Italia: i giovani entrano in ritardo nel mercato del lavoro, penalizzati da un sistema scolastico disallineato alle esigenze delle imprese e che poi si trovano ad affrontare le difficoltà nella ricerca di un impiego senza un valido canale. Lo abbiamo visto, i centri per l'impiego sono necessariamente da riformare. 

Inoltre, e gli italiani lo sanno bene, gli anni che contribuiscono a formare il nostro gruzzolo retributivo ai fini pensionistici sono costellati da periodi di mancata occupazione.

eta lavorativa-2

Oltre a lavorare di meno in Italia, si registra anche una disparità tra uomini e donne. Gli uomini, infatti, hanno una vita lavorativa attesa di 36,2 anni mentre le donne di 26,8 anni. Una differenza, presente anche negli altri paesi comunitari, ma non così evidente come nel nostro Paese. 

Insomma, diciamolo: più che un popolo di stakanovisti, siamo stati un popolo di baby pensionati, relegati all’ultimo posto in Europa nella classifica della durata media della vita lavorativa. Almeno negli anni pre-Fornero: le modifiche introdotte dalla Salva Italia infatti ancora non trovano spazio nelle statistiche, e forse non ne troveremo traccia nei prossimi anni.

Pensioni e quota 100: grana statali

Tornando all'attesa riforma previdenziale, mentre il Def prosegue il suo iter che porterà alla manovra finanziaria, il Governo è alle prese con una nuova grana sulle pensioni che rischia di non far quadrare i conti a causa proprio dell'applicazione della Quota 100 ai lavoratori statali.

Perché "Quota 100" rischia di penalizzare soprattutto le donne 

Il 40% dei nuovi pensionati che potranno anticipare l'uscita dal lavoro grazie alla riforma delle pensioni proposta dal governo apparterranno alla categoria dei lavoratori pubblici. Statali che hanno diritto al tfs (trattamento di fine servizio, Ndr) pagato proprio dallo Stato, ed è proprio questa liquidazione ammonterebbe ad almeno 8 miliardi solo nel 2019 a mettere a rischio le coperture perché raddoppierebbe i costi di revisione della legge Fornero. Allo studio l'idea di posticipare il tfs al raggiungimento dei 67 anni, età legale per il pensionamento come fece il governo Gentiloni con i lavoratori precoci e svantaggiati.

Non solo, come abbiamo già visto esiste un rischio esodo con oltre 40mila pensionamenti nella scuola e 70mila nella sanità

Stranieri necessari ma non basta: il rapporto che smonta molti luoghi comuni 

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