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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Quota 100 senza penalizzazioni e tetti": chi potrà andare in pensione

Il vicepremier Salvini: "Possono andare finalmente in pensione 400mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400mila truffati dalla legge Fornero sono finalmente liberi di tornare alla vita". Cadono nel vuoto gli appelli di Confindustria

Dopo il vertice sulla nota di aggiornamento del Def il vicepremier Matteo Salvini ha assicurato che il superamento della Forbero, caposaldo del contratto di governo Lega-M5s, non prevederà particolari limiti o paletti.

Sulla riforma della Fornero, Salvini dice che sarà "senza penalizzazioni, senza paletti, senza limiti, senza tetto al reddito". E spiega: "Vuol dire che potenzialmente possono andare finalmente in pensione 400mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400mila truffati da quella legge sono finalmente liberi di tornare alla vita".

L'accordo sul quadro di finanza pubblica per il prossimo triennio è stato trovato quindi. Ma decisa la cifra, il problema è come dividerla. Per il M5S 10 miliardi vanno al reddito di cittadinanza. La Lega di Matteo Salvini non è d'accordo, meglio destinarli alle pensioni. Per il Corriere della Sera - dunque - è "duello sulle cifre". Una "guerra sulle risorse" apparentemente rientrata nella tarda serata di ieri, quando anche la Lega ha confermato che "per il reddito di cittadinanza sono previsti dieci miliardi di euro". A metterci una "toppa" - spiega Repubblica - è una nota in cui si precisa che "10 miliardi sono di colore 'giallo' per il reddito di cittadinanza, altri dieci sono di colore 'verde' e riguardano la modifica della Fornero, la flat tax per le partite Iva e le assunzioni per le forze dell'ordine".

Cadono nel vuoto gli appelli di Confindustria. "Sarebbe cruciale non fare retromarcia rispetto alle riforme pensionistiche degli scorsi anni" affermava ieri il Centro studi di Confindustria negli ultimi scenari economici.

Per gli economisti di viale dell'Astronomia in un sistema come quello italiano "dove i contributi di chi lavora servono ogni anno a pagare le pensioni di chi si è ritirato dalla vita attiva" renderebbe necessario "un aumento del già elevato prelievo contributivo sul lavoro". Dunque "è opportuno evitare passi indietro pericolosi rispetto a quel processo di riforma del sistema pensionistico in atto dal 1992, che ha reso la spesa previdenziale italiana sostenibile nonostante l'invecchiamento della popolazione".

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