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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pensioni, la novità: si scende a "Quota 94" se l'azienda è disposta ad assumere

L'azienda che promette di assumere nuovo personale può anticipare quota 100 e lasciare a casa i dipendenti con almeno 59 anni d'età e 35 di contributi al 31 dicembre 2018, riconoscendogli però un assegno straordinario. Lo stabilisce la circolare Inps

Quota 100 tiene banco, sono migliaia le persone che hanno già fatto domanda per accedere alla pensione anticipata in seguito al provvedimento dell'esecutivo. Quota 100, ovvero la possibilità di andare in pensione con 62 anni d’età e 38 di contributi, è un’opzione aggiuntiva che riguarda una platea potenziale di un milione di lavoratori nel triennio 2019-2021, per il solo 2019 circa 300 mila lavoratori, dei quali circa un terzo (123/126 mila) sono lavoratori pubblici. E ora si parla anche della quota 94, un'opzione per pochi. Ma procediamo con ordine. 

Pensioni, Quota 94 se l'azienda assume

In alcuni casi l'azienda che promette di assumere nuovo personale può anticipare quota 100. In pratica - come racconta nel dettaglio ItaliaOggi - può decidere di lasciare a casa i lavoratori con almeno 59 anni d'età e 35 di contributi al 31 dicembre 2018, riconoscendogli un assegno straordinario erogato dai fondi di solidarietà fino alla maturazione di quota 100 (entro il 31 dicembre 2021). Conti alla mano, è Quota 94.

Ci sono però due condizioni molto precise da rispettare: deve essere messo nero su bianco un accordo che fissi il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei pre-pensionati e il pagamento degli oneri (assegni e contributi). E' tutto spiegato dall'Inps nella circolare n. 10/2019, dove viene specificato anche che con isopensione Fornero, vietata per quota 100, possono mettersi a riposo quanti, al 31 dicembre 2018, avevano almeno 34 anni di contributi (precoci) o 34 anni e 10 mesi (donne) o 35 anni e 10 mesi (uomini), cioè con sette anni di anticipo rispetto ai nuovi requisiti per la pensione anticipata.

Bongiorno: "Quota 100 è svolta, ecco perché"

"Credo sia veramente bello poter garantire a persone che hanno lavorato tutta la vita di godersi alcuni anni, destinarli a quello che ritengono - dice  il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, intervenendo a 'I Lunatici' su Radio Due -  Nel pubblico quello che è stato fatto è veramente una svolta. Quando ho iniziato questa avventura mi arrivavano segnalazioni e proteste perché i dipendenti pubblici riuscivano ad avere il Tfr addirittura dopo due o tre anni. Noi con 'quota 100' abbiamo stabilito che tutti i dipendenti pubblici che andranno in pensione - quelli che aderiranno a 'quota 100', ma anche quelli che lo faranno con il regime ordinario - avranno subito 30mila euro, che spero possano diventare 45mila. Credo sia una cosa  bellissima che siamo riusciti a fare".

'Quota 100', aggiunge, "può essere un alleato per il ricambio generazionale e per la digitalizzazione della Pa. In Italia il dipendente pubblico ha un'età media di 52 anni, 56 anni per i dirigenti. È ovvio che con un personale più giovane possiamo avviare quella trasformazione digitale che può far veramente ripartire la Pa: stop carta, stop file. Io non dico - sottolinea il ministro- che nel giro di cinque mesi  trasformiamo tutto, io dico però che abbiamo già innescato un meccanismo che con il tempo permette il ricambio generazionale. Avremo nella Pa nuove figure in settori strategici. Non voglio assumere tanto per mettere persone dietro ad una scrivania, questo non serve. Ho indicato quelle che per me sono le priorità: giovani per la digitalizzazione, specialisti nell'utilizzo dei fondi strutturali", conclude Bongiorno.

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Quota 100, Di Maio: "Stop menagrami"

Molto soddisfatto è anche Luigi Di Maio: "Smettiamola di ascoltare i menagrami. Abbiamo dato l'opportunità a chi ha lavorato una vita intera di esercitare un proprio diritto. Con le uscite di quota 100 e lo sblocco del turn over si apriranno tantissime opportunità di lavoro per i nostri giovani. Parte il ricambio generazionale! Stiamo realizzando  quello che abbiamo detto e i risultati si cominciano a vedere" dice su Instagram. "Quota 100 non funzionerà, pochissimi aderiranno a quota 100, quota 100 non basta, quota 100 è un bluff, quota 100 è un'operazione di  facciata.... Così dicevano tutti. Dicevano che era irrealizzabile. Noi invece l'abbiamo fatta", prosegue ricordando i risultati: "Sono quasi 5.000 le domande arrivate già all'Inps per chiedere di andare in pensione con la cosiddetta quota 100 o con le altre misure previste".

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Cgil: "Quota 100 agevola i dipendenti pubblici rispetto ai privati"

"Quota 100 si aggiunge alle altre possibilità di uscita (pensione di anzianità – ovvero 42 anni+10 mesi di contributi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne-, pensione anticipata, precoci) e prevede il raggiungimento dei 62 anni di età e 38 di contribuzione (inclusa la contribuzione figurativa – malattia o disoccupazione – fino a 3 anni). La misura, in teoria, agevola i dipendenti pubblici rispetto ai privati, specie per i lavori gravosi e discontinui, realtà comune, come denunciato dalla Cgil, in particolare al sud. Ma per scegliere l’opzione “quota 100”, anche i dipendenti pubblici dovranno tenere presenti i paletti e le criticità della misura, valutandone la convenienza": lo scrive SLC (Sindacato Lavoratori della Comuncazione)-CGIL Calabria.

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