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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Non solo Quota 100 e reddito: cosa c'è nella manovra Lega-M5s

Dalla riforma delle pensioni al taglio delle spese dei ministeri, passando per il reddito di cittadinanza e le concessioni: ecco quali sono le principali novità che il governo inserirà nella legge di Bilancio

Addio alla legge Fornero, per le pensioni arriva Quota 100. Ma non finisce certo qui: arriva il reddito di cittadinanza, la spending review, il riordino delle concessioni e molto altro. Queste sono soltanto alcune delle voci contenute nella nota di aggiornamento del Def diffusa dal Ministero di Economia e Finanza. Nel testo vengono ufficializzate tutte le misure che il governo Lega-M5s ha intenzione di inserire nella prossima manovra economica. La nota di aggiornamento della manovra 2018 è stata ufficialmente trasmessa da palazzo Chigi a Montecitorio: l'esame - slittato di 24 ore - inizierà giovedì 11 alle 16. Ecco le principali novità

Pensioni: arriva la Quota 100

Si potrà dunque lasciare il lavoro a Quota 100, somma dell’età anagrafica (62 anni) e contributiva (minimo 38 anni) quale requisito per accedere alle misure previdenziali. Una priorità questa, si legge nel provvedimento, dettata dalla volontà del governo di sbloccare il mercato del lavoro e aprirlo stabilmente ai giovani per garantire al Paese quel ricambio intergenerazionale che potrà avere effetti positivi anche sull'attività dei comparti pubblici e privati.

Quota 100, cosa serve per andare in pensione

"L’attuale regime, infatti, pur garantendo nel lungo periodo la stabilità finanziaria del sistema previdenziale, nel breve e medio periodo impedisce alle imprese il fisiologico turnover delle risorse umane impiegate", si legge. Per consentire al mercato del lavoro "di stare al passo con i progressi tecnologici è oggi necessario accelerare e non ritardare questo processo e dare spazio alle nuove generazioni interrompendo il paradosso per il quale giovani, anche con elevata istruzione, rimangono fuori dal mondo produttivo mentre le generazioni più anziane non possono uscirne", prosegue il Documento economico-finanziario. Non solo. Una maggiore stabilizzazione sul lavoro conseguente al maggior turnover dei giovani porterà anche al contrasto "alla bassa natalità che se non risolta comporterà problemi sulla sostenibilità futura dello stesso sistema pensionistico italiano".

Reddito di cittadinanza da 780 euro

Un assegno da 780 euro da erogare a chi si trova sotto la soglia di povertà relativa per sostenerne i consumi e incentivarlo a rientrare nel mercato del lavoro allargando l'occupazione. Il beneficio infatti è legato a doppio filo all'obbligo, per chi percepisce il reddito di cittadinanza, di seguire un percorso formativo vincolante accettando "almeno una delle prime tre proposte di lavoro eque e non lontane dal luogo di residenza del lavoratore". In arrivo anche la pensione di cittadinanza che eleva sempre a 780 euro gli assegni al minimo.

Reddito di cittadinanza, tutto via bancomat: come verrà erogato

Il reddito sarà erogato esclusivamente e completamente sotto forma digitale per "ridurre tempi, costi e possibilità di frodi". Nel contempo verrà attuata "la piena interoperabilità delle banche dati a disposizione dello Stato e dei Centri per l’Impiego, consentendo l’incontro in tempo reale della domanda e dell’offerta di lavoro". Ma è sul rafforzamento dei Centri per l'impiego che il Def dedica ampio spazio: serve infatti il loro "rafforzamento qualitativo e quantitativo" vista la necessità di coordinamento con le Regioni e la necessità di rendere quindi omogenee le prestazioni fornite.

Nuove assunzioni

Per questo il Def calendarizza, ma senza fissarne la data, un piano di assunzioni di personale qualificato, in aggiunta a quanto già definito nella Legge di Bilancio per il 2018. L'obiettivo, infatti, è quello di "realizzare una rete capillare in tutto il territorio nazionale". Non solo. "Sarà dedicata particolare attenzione anche alla realizzazione del Sistema Informativo Unitario e allo sviluppo di servizi avanzati per le imprese, in grado di facilitare l’attività di ricollocazione dei disoccupati". Ritornando alle pensioni di cittadinanza, si legge, "una parte delle risorse destinate alla realizzazione delle misure verrà dal sistema previdenziale secondo logiche e principi che tengano conto di condizioni di equità e solidarietà".

Spending review: tagli delle spese dei ministeri

Per quanto riguarda le coperture delle nuove politiche, "si opereranno tagli alle spese dei ministeri e altre revisioni di spesa per circa lo 0,2% del pil". E "i fondi attualmente destinati al Reddito di Inclusione verranno utilizzati per coprire parte del costo del Reddito di Cittadinanza"' si legge ancora nella nota.

Il rientro dei cervelli in fuga

Inoltre, "saranno intraprese misure per migliorare la crescita professionale dei ricercatori, incentivando sia il sistema di reclutamento (con un piano straordinario di assunzioni) sia le progressioni di carriera degli accademici e dei ricercatori degli enti di ricerca". Il documento rende noto che "sono inoltre allo studio proposte per creare le condizioni affinché i giovani talenti possano rientrare in Italia e disporre di infrastrutture fisiche e tecnologiche adeguate e finanziate in maniera costante, nelle quali poter continuare a sviluppare l'attività scientifica".

Grandi opere

 E ancora. Priorità ad una rete di piccole opere diffuse per riparare, dove possibile, o sostituire, dove necessario, le opere esistenti con particolare attenzione a viabilità e sicurezza di ponti, gallerie e strade interne. E' la strategia del governo da cui ci si aspettano "effetti positivi sul rilancio dell’economia e sul miglioramento della qualità della vita dei residenti nelle aree interne". Sul fronte delle grandi opere, l'esecutivo ribadisce la sua intenzione di portare a compimento gli investimenti strategici seguendo standard rigorosi di efficienza.

Il governo, si legge nella nota, intende sottoporre ad una rigorosa analisi costi-benefici e a un attento monitoraggio le grandi opere in corso (la Gronda autostradale di Genova, la Pedemontana lombarda, il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova e la tratta Torino-Lione). L'analisi sarà elaborata dalla 'Struttura Tecnica di Missione' del Mit.

Stato-Regioni: cosa cambia

Il primo passo verso la riduzione degli oneri burocratici nel comparto agricolo dovrà investire il rapporto tra Governo e Regioni: "Per rendere più agevole e meno onerosa la conduzione delle imprese agricole nonché più snello ed efficace il sistema dei controlli verrà istituito un 'patto per la semplificazione', da sancire in sede di conferenza Stato-Regioni con l’indicazione dei risultati attesi e dei tempi" si legge nella nota.

Presentato il Def, che cosa succedere ora

A questo obiettivo si affiancherà una riorganizzazione del Ministero, al fine di realizzare una struttura che favorisca una interlocuzione semplice e diretta con gli operatori, le associazioni e con tutte le istituzioni del sistema che "rafforzi ulteriormente la tutela del Made in Italy agroalimentare, la cui valorizzazione costituisce un'esigenza primaria, al fine di contrastare la contraffazione e rendere la produzione più sostenibile".

Il riordino delle concessioni

Inoltre, viene previsto un faro del governo sul sistema di concessioni di beni e servizi in vista di un riordino che presenta "importanti potenzialità" per la finanza pubblica, anche se i maggiori introiti sono difficilmente quantificabili, e per la riduzione del rapporto debito/pil. Il governo, si legge, studierà un’ipotesi in cui maggiori proventi generati dalla razionalizzazione delle concessioni potrebbero afferire al Fondo di Ammortamento del Debito Pubblico, unitamente ai proventi delle dismissioni immobiliari e delle alienazioni di quote di società partecipate.

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