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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

"Reddito di cittadinanza subito": Di Maio tira dritto e rilancia la rivoluzione per le pensioni minime

Sussidio già nel 2018? "E' la mia priorità, ci lavoro giorno e notte". E sui tagli alle pensioni d'oro: "E' una questione di giustizia"

Il reddito di cittadinanza entro la fine del 2018? Si può fare. Secondo il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, “la lotta burocrazia e la lotta alla povertà decideranno il futuro di questo governo. Quindi ce la devo mettere tutta". "Il reddito di cittadinanza è la mia priorità più grande" ha spiegato Di Maio ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni del ministro dell'Economia, Giovanni Tria.

Ma quando arriverà il sussidio di cui si è tanto parlato in campagna elettorale? Secondo Di Maio il reddito di cittadinanza si può fare anche "subito. Ci sto lavorando notte e giorno".

La misura-bandiera dei 5 Stelle va dunque introdotta "il prima possibile. Bisogna farlo il prima possibile perché il vero grande problema che vedo è la sofferenza della gente", ha detto ancora Di Maio. "Per i giovani ma anche per i 50enni. Voglio un reddito non per farli stare sul divano, ma per dargli una formazione e dire loro 'ora puoi reinserirti nel mondo del lavoro'"

Reddito di cittadinanza, i dubbi del ministro dell'Economia

Dichiarazioni di tono molto diverso rispetto a quelle del Ministro dell’Economia, che solo pochi giorni fa aveva spiegato che "per il 2018, essenzialmente i giochi ormai sono quasi fatti, quindi ci muoveremo soprattutto, e dovremo farlo in modo molto rapido, con interventi di riforma strutturale che non hanno costi ma sono importantissime, per esempio per far decollare gli investimenti pubblici".

Tradotto: Giovanni Tria ritiene impossibile far partire il reddito di cittadinanza già tra pochi mesi, anche se - aveva sottolineato - si tratta di "una misura importante, perché serve a dare stabilità sociale" e comunque "nelle mie discussioni con il ministro non si è mai entrati in questo dettaglio [l’introduzione del reddito già da quest’anni, ndr] e non mi è stata mai espressa questa idea. Non posso esprimermi né a favore né contro, è una cosa che va vista in questo ambito".

Pensioni d'oro, Di Maio tira dritto

E veniamo al capitolo pensioni. Oggi Di Maio è tornato anche sul tema dei tagli agli assegni d’oro perché non sono"un diritto acquisito" bensì "un privilegio rubato". Il Ministro ha insomma confermato l'intenzione di tagliare la parte non legata ai contributi versati. "Prendo i soldi da lì e li metto nelle pensioni minime - aggiunge Di Maio - . E' una questione di giustizia". 

Tagli alle pensioni d'oro: i conti non tornano

Ma quanto soldi si potrebbero ottenere dai tagli alle così dette pensioni d’oro? Secondo Di Maio la misura porterebbe risparmi per un miliardo di euro, ma questa cifra è stata contestata da diversi economisti. Mario Seminerio, analista finanziario e noto blogger, ha scritto ad esempio che i tagli  porterebbero in realtà ad un risparmio di soli 200 milioni, soldi a cui andrebbero sottratte anche "le tasse cessanti, quelle che i 'nababbi' non pagheranno più sulla parte di pensione tagliata" (approfondimenti a questo link).

Quanto si potrebbe risparmiare allora?

"Diciamo metà dell’importo? Ma sì. Il risparmio si riduce quindi a cento milioni, in ipotesi di scostamento del 5% tra contributi e pensione retributiva".

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