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Venerdì, 29 Marzo 2024
Pensioni

Pensioni, conti a rischio: legge Fornero e soglia d'accesso, cosa potrebbe cambiare

Dopo il monito del Fondo monetario internazionale anche la Bce interviene sul tema dei trattamenti previdenziali auspicando in sostanza nuove riforme per contenere la spesa. Cesare Damiano: "Pretese da rispedire al mittente"

È possibile abolire la legge Fornero senza mandare all’aria i conti pubblici? Probabilmente no, anzi: secondo la Bce, che ieri ha lanciato un nuovo monito agli Stati membri, l'invecchiamento demografico comporta "pressioni al rialzo sulla spesa pubblica per pensioni, assistenza sanitaria e cure a lungo termine. Ciò renderà problematico per i paesi dell'area ridurre il consistente onere del loro debito e assicurare la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo". Tradotto: non solo abbassare l’età pensionabile metterebbe seriamente a rischio i conti pubblici, il pericolo vero è che anche lasciare tutto com’è potrebbe non bastare.

Pensioni, cosa ha detto la Bce

 "Molti paesi - dice la Bce - hanno adottato riforme pensionistiche a seguito della crisi del debito sovrano, benché la rapidità di attuazione di tali riforme sia recentemente diminuita". Secondo gli economisti della Banca Centrale "l’aumento dell’età di pensionamento può ridimensionare gli effetti macroeconomici negativi dell’invecchiamento", mentre abbassare l’importo degli assegni avrebbe un effetto molto limitato.

In sostanza la Bce ritiene un ircovervo abbassare di nuovo la soglia dell’età pensionabile, anche a fronte di una eventuale riduzione di importo degli assegni.

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Il report dell’Ue sulle pensioni

Già poche settimane fa del resto l’Ue aveva rimproverato i governi Renzi e Gentiloni: “Le leggi di bilancio del 2017 e del 2018 – si legge in un report del 12 marzo scorso -  contenevano misure che hanno parzialmente revocato le riforme pensionistiche del passato e lievemente aumentato la spesa per le pensioni nel medio termine". Il riferimento è alle misure che hanno anticipato l'età pensionabile a favore di alcune categorie di lavoratori, ovvero Ape Sociale, volontaria e Rita.

Pensioni, nuove riforme in vista

Insomma, l’Europa aveva già parlato chiaro e nelle scorse ore non ha fatto altro che ribadire il concetto. "L'implementazione di ulteriori riforme in questa area - spiega ancora la Bce -  si rivela essenziale e non deve essere differita, anche in vista di considerazioni di economia politica”.

"L'Italia spende troppo in pensioni"

Non è tutto perché pochi giorni fa anche il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto sul tema delle pensioni. Secondo una ricerca del FMI, la spesa pensionistica italiana equivale al 16% del Pil ed è la seconda più alta in Europa dopo la Grecia. Nello studio vengono messe in evidenza quali sono le aree del sistema pensionistico italiano in cui si potrebbe agire per ridurre le spese e risparmiare. Tra le diverse ipotesi avanzate nella ricerca del Fondo Monetario Internazionale c'è la possibilità di eliminare la quattordicesima e di ridurre la tredicesima, che però dovranno essere sostituite con delle misure alternative contro la povertà. Inoltre potrebbe essere utile ricalcolare l'importo delle 'vecchie' pensioni, ottenendo una somma meno 'generosa'.

Damiano: "No a pretesa ue di penalizzare i pensionati"

Secondo l’esponente Pd Cesare Damiano, autore in passato di varie proposte sul tema, se  l’obiettivo è di nuovo la reversibilità, la quattordicesima e il ricalcolo degli assegni di chi è andato in pensione con il sistema retributivo: le pretese di Fmi e Ue "vanno respinte al mittente".

"Se in campagna elettorale – spiega – la Lega ha promesso di ‘abolire la Fornero’, dall’Europa giunge il messaggio contrario: bisogna nuovamente alzare l’età pensionabile. Due opposti estremismi ai quali occorre rispondere con proposte concrete e realizzabili".

Secondo Damiano, grazie alle riforme realizzate dal 2004 ad oggi, "la minore incidenza della spesa in rapporto al PIL ammonta a circa 60 punti (900 miliardi di euro) dal 2004 fino al 2050. Tale effetto è da ascrivere per circa 1/3 alla riforma Fornero e per 2/3 a quelle precedenti’. Come si vede, una montagna di risorse, che corrisponde al 40% del totale del nostro debito pubblico. Chi pretende di spremere altre risorse dalle pensioni è semplicemente folle".

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