Pensioni, sul tavolo del governo l'ipotesi del riscatto della laurea "flessibile"
Sul tavolo c'è l'idea di rendere flessibile anche il riscatto della laurea. Come spiega il Corriere della Sera, sarà possibile scegliere non solo il numero degli anni da recuperare ma anche la somma da versare, con effetti sul "peso" dell'assegno futuro
Una nuova ipotesi si fa largo nella discussione sul tema delle pensioni: il riscatto della laurea flessibile. L'idea sul tavolo è infatti quella di rendere flessibile anche il riscatto, come spiega Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera. E' uno dei temi al centro dell'incontro tra il sottosegretario alla presidente del Consiglio Tommaso Nannicini e il ministro Giuliano Poletti insieme ai sindacati.
COME FUNZIONA - Oggi, per quanto riguarda il versamento dei contributi per gli anni passati all’università in modo da avvicinare il momento della pensione, si può scegliere il numero degli anni da recuperare, ma in futuro potrebbe essere possibile scegliere anche la somma da versare e quindi l'effetto sull'assegno futuro.
Perché una mossa del genere? Chi oggi è vicino dalla pensione e chiede il riscatto della laurea di solito si vede presentare un conto parecchio salato. E questo perché il calcolo viene fatto sulla base del suo stipendio attuale che, a fine carriera, tende a essere più alto. Chi chiede il conteggio, quindi, spesso rinuncia all’operazione e resta al lavoro fino alla scadenza naturale. Rendere flessibile il riscatto significa slegare la somma da pagare dallo stipendio attuale, considerarla un versamento volontario di contributi. La strada potrebbe essere interessante per chi preferisce lasciare il lavoro prima, anche accettando un assegno più basso
La misura, ricorda il Corriere, potrebbe essere inserita in un collegato alla Legge di Bilancio, ossia un provvedimento successivo che potrebbe contenere anche altre novità sulla previdenza rispetto all'Ape, l'anticipo pensionistico annunciato nei giorni scorsi dal premier Renzi.
