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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pensioni, perché la spesa torna a salire (malgrado la legge Fornero)

La recessione ha fatto inevitabilmente salire la percentuale di spesa pensionistica rispetto al Pil nel triennio 2008-2010. Gli scenari sulle pensioni

Grazie alla legge Fornero la spesa pensionistica in Italia si è ridotta negli ultimi anni, ma già tra qualche mese - dal 2020, per la precisione - tornerà a crescere toccando il picco nel 2042. E' quanto si legge in un approfondimento del Def (Documento di Economia e Finanza) all'esame delle Camere. Il rapporto tra spesa e Pil è di circa il 15% ma, secondo i calcoli del Mef, conservando tutti gli effetti della Fornero arriverà tra poco più di venti anni a superare il 16% a causa dell'effetto demografico, per poi ridiscendere dal 2050.

Perché? L'applicazione del regime contributivo introdotto nel 1995 e delle nuove regole del 2011, elevando i requisiti di accesso per il pensionamento di vecchiaia ed anticipato, "ha migliorato in modo significativo la sostenibilità del sistema pensionistico nel medio-lungo periodo, garantendo una maggiore equità tra le generazioni", ha sottolineato il ministero dell'Economia.

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Perché la spesa per le pensioni crescerà

La recessione degli ultimi anni ha però fatto inevitabilmente salire la percentuale di spesa pensionistica rispetto al Pil nel triennio 2008-2010. Anche dopo la fase acuta, la crisi economica ha pesato anche negli anni successivi fino al 2015, quando - in presenza di un andamento di crescita più favorevole e del graduale innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento - il rapporto spesa-Pil ha iniziato a diminuire. Si tratta di una decrescita che, secondo i calcoli, durerà "per circa un quinquennio", cioè massimo fino al 2020. Subito dopo inizierà una fase di crescita per tutto il decennio successivo. "A partire dal 2030 il rapporto spesa/Pil crescerà con maggiore intensità fino a raggiungere il 16,2% nel triennio 2042-2044. Successivamente il rapporto scende rapidamente, portandosi al 15,6% nel 2050 ed al 13,1% nel 2070, con una decelerazione pressoché costante nell'intero periodo", si legge nel documento.

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Incremento del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati

La fase di crescita, spiegano i tecnici del Mef, è essenzialmente dovuta all'incremento del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati indotto dalla transizione demografica e "solo in parte compensato" dall'innalzamento dei requisiti per il pensionamento. La rapida riduzione del rapporto fra spesa pensionistica e Pil, nella fase finale del periodo di previsione, è invece determinata dall'applicazione generalizzata del calcolo contributivo che si accompagna alla stabilizzazione, e successiva inversione di tendenza, del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati. "Tale andamento - conclude l'approfondimento - si spiega sia con la progressiva uscita delle generazioni del baby boom, sia con l'adeguamento automatico dei requisiti minimi di pensionamento in funzione della speranza di vita".

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