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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Pensioni "agrodolci", tra il taglio nel 2021 e l'assegno gonfiato (non per tutti) a luglio

Il cambiamento in negativo non riguarda le pensioni a cui avrà diritto chi si ritirerà dal lavoro entro fine 2020. Guardando invece al futuro prossimo,  assegno "maxi" a luglio: una piccola buona notizia ma non per tutti. E si comincia a parlare del dopo Quota 100

E' tutto nero su bianco. Dal 1° gennaio 2021 le pensioni saranno più basse. Chi andrà in pensione dal prossimo anno vedrà quindi un mini-taglio sulla quota contributiva del proprio segno. A metterlo in chiaro è un decreto del ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 1° giugno 2020, che ha modificato i coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il biennio 2021 - 2022. Il cambiamento non riguarda le pensioni in essere, né gli assegni a cui avrà diritto chi si ritirerà dal lavoro entro la fine di quest'anno.

E' la quinta revisione al ribasso dal 2009: il calcolo avviene tramite coefficiente: più il coefficiente è elevato e maggiore sarà la pensione a cui avrà diritto il lavoratore. Nei prossimi due anni il valore del coefficiente è più basso rispetto agli anni precedenti. ISe prima questo valore oscillava da 4,20% in corrispondenza dei 57 anni a 6,513% per chi lascia il lavoro a 71 anni, ora si è abbassato a 4,186% e 6,466% (vedi tabella in basso).  Cala di fatto  la quota contributiva dell'assegno, cioè quella maturata a partire dal 1° gennaio 1996 o dal 1° gennaio 2012 per chi aveva maturato già 18 anni di contribuzione a far data dal 31 dicembre 1995.

Siamo di fronte a tagli minimi, ma chiaro segnalo di come continuino a calare le pensioni. C'è chi chiede di intervenire per tempo. La Uil suggerisce  una revisione dei coefficienti di trasformazione del sistema pensionistico che suddivida i soggetti per coorti di età. Lo afferma il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, in una nota. "La Uil da tempo chiede la revisione dei criteri dei coefficienti di trasformazione del sistema pensionistico", sottolinea il sindacalista. Quelli attuali, secondo Proietti, "penalizzano i futuri pensionati e disincentivano chi potrebbe restare al lavoro: un doppio danno sia per l'equilibrio dei conti che per i lavoratori. La Uil propone di assegnare un coefficiente per coorti di età. Questo sistema, in vigore in molti paesi europei, garantirebbe sia l'equità che la sostenibilità del sistema previdenziale". 

Che cosa bisogna attendersi, oltre al taglio di cui sopra, per le pensioni nel 2021 Quota 100 va verso l'esaurimento a fine 2021, e una opzione considerata possibile è l'introduzione, al posto di Quota 100, della pensione anticipata totalmente contributiva. Però in tal modo la penalizzazione per tutti i lavoratori che hanno avuto dei lavori discontinui sarebbe davvero notevole. Resta sul tavolo anche l'ipotesi di innalzare ancora l'età pensionabile, nonostante la contrarietà di tutti i sindacati.

Quasi impossibile secondo tutte le indiscrezioni che Quota 100 venga confermata anche dopo il 2021. L’ipotesi di adottare una soluzione flessibile sul modello di “Opzione Donna”, ovvero con un ricalcolo contributivo complessivo, è reale. Unica certezza è che il governo qualcosa dovrà fare per evitare lo scalone che si formerà tra 2021 e 2022 nel caso non si mettesse mano al sistema pensioni. Nel 2022, in assenza di nuove regole di flessibilità generalizzate, quanti saranno gli “esodati di Quota 100”? E quanto costerà la loro salvaguardia? Il confronto sul tema pensioni sarà uno dei più caldi dell'autunno.

Guardando invece al futuro prossimo,  assegno "maxi" a luglio: una piccola buona notizia ma non per tutti. Come ogni anno nel mese di luglio per tanti pensionati arriverà una bella boccata d’ossigeno grazie alla quattordicesima, la somma aggiuntiva corrisposta però solo in presenza di determinati requisiti. A chi spetta la 14esima tra i pensionati? A luglio il "bonus", se così vogliamo chiamarlo, spetta ai pensionati che abbiano compiuto almeno 64 anni con un reddito complessivo fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimo.

Pensioni più basse dal prossimo anno, ora è ufficiale: chi viene penalizzato

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