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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pensioni, il tempo è quasi scaduto: le due ipotesi sul tavolo

Dal lapsus di Conte ("ritardare le riforme non vuol dire tradirle") all'ammissione di Giorgetti ("risparmi vicini ai 4 miliardi da reddito e pensioni"). Come cambierà la manovra dei gialloverdi? Su quota 100 la strada sembra quasi obbligata

La quota 100 ha i giorni contati? Forse sì, almeno per come l’abbiamo conosciuta in questi mesi. Il governo continua a ostentare sicurezza, ma con il passare delle ore appare evidente che le indiscrezioni che parlano di possibili modifiche alle due misure-bandiera della manovra (reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni) qualche fondamento ce l’hanno. E dei segnali in questo senso – ovviamente ben camuffati – iniziano a trasparire anche dalle dichiarazioni di pezzi da 90 dell’esecutivo.

Prendiamo l’intervista del premier Giuseppe Conte a Repubblica. Il presidente del consiglio si è lasciato scappare una frase forse rivelatoria: "Ritardare le riforme non vuol dire tradirle". Come? "Ho una maledetta fretta di realizzarle perché fuori di qui, ogni giorno che passa, ci sono sempre più persone che le aspettano", ha premesso Conte, ma "ci sono tempi tecnici necessari ad attuarle. E  sono tempi che scopriamo nel momento in cui le scriviamo, per cui se prima sono state fatte altre previsioni, altre proiezioni, è perché voi siete voraci, cercate sempre una data, un numero". Insomma, "ritardare non vorrebbe dire tradirle, solo prendere il tempo che serve a fare le cose per bene".

Non passa neanche qualche ora che l’ufficio della Presidenza del Consiglio chiarisce: "Non è previsto alcun ritardo delle riforme. Conte ha parlato di 'tempi tecnici' e ha anche aggiunto 'abbiamo fretta, le persone non possono aspettare'". Solo un lapsus? Forse.

Pensioni e reddito: secondo Di Maio i soldi avanzano

Lo stesso Di Maio ieri però ha ammesso che per il reddito di cittadinanza il governo potrebbe stanziare un miliardo in meno, ma "non perché lo leviamo", semplicemente perché "non serve". Insomma, i soldi non solo bastano, ma ce ne sono addirittura di più. Tria è sulla stessa lunghezza d’onda. Dopo aver ammesso in un’audizione alla Camera che le analisi sui costi sono ancora in corso, il titolare di via XX settembre ha affermato che "se serviranno meno risorse rispetto a quanto stanziato allora la seconda decisione sarà se utilizzare o meno queste risorse a riduzione del deficit programmato".

Giorgetti: su quota 100 e reddito minore impatto vicino a 4 miliardi

La pensa così anche Giancarlo Giorgetti, che però stima un risparmio ancora maggiore. Parlando a Radio 24, il sottosegretario alla presidenza del consiglio ha detto che in base "alle elaborazioni di tipo quantitativo sull’applicazione di quota 100 e reddito di cittadinanza a partire da marzo" l’impatto sui conti pubblici potrebbe ridursi "anche in maniera significativa". "Non so se arriveremo a togliere 2 miliardi a ciascun provvedimento - ha detto Giorgetti - , ma magari arriviamo a cifre vicine a queste".   

Insomma, se così fosse la quota 100 potrebbe arrivare a costare sui 5 miliardi, contro i 6,7 miliardi stimati in precedenza, ma partirebbe solo da marzo. Eppure proprio questa mattina, il vice premier Luigi Di Maio parlando al forum dell’Ansa ha detto che quota 100 partirà a febbraio e il reddito di cittadinanza a marzo.

Per il momento dunque è grande la confusione sotto il cielo. Nel frattempo il tempo è quasi scaduto: a fine anno il governo dovrà approvare la finanziaria, ma intanto i mercati sono in attesa, lo spread viaggia sopra i 280 punti e la trattativa con Bruxelles è ancora in alto mare. 

Pensioni, le due ipotesi su quota 100

Difficile dire come le cose potrebbero evolversi. A voler leggere fra le righe, cercando di tradurre dal politichese all’italiano, sembra che il governo sia intenzionato a ritardare, seppure di poco, l’entrata in vigore di quota 100. In questo modo l’impatto sulle casse dello Stato per il 2019 potrebbe essere minore del previsto. E le coperture per gli anni a venire? Nessuno sa dirlo. Seconda opzione: apportare delle correzioni all’impianto delle due riforme. Salvini ha però bollato come "bufala" l’ipotesi di trasformare quota 100 in quota 104: "Quota 100 è 62 anni di età e 38 di contributi senza penalizzazioni. Questo l'impegno preso e lo porterò fino in fondo".  

Che cosa dobbiamo aspettarci? Lo scopriremo solo quando ci sarà almeno qualche barlume di legge. Come ha ricordato oggi lo stesso Tria "i disegni di legge ancora non esistono". E ogni tanto vale la pena tenerlo a mente. 

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