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Sabato, 20 Aprile 2024

Pensioni, la tassa nascosta nel cedolino: quanti soldi vengono trattenuti ogni mese

Il quotidiano Libero parla di una trattenuta mensile sulla pensione destinata alle organizzazioni sindacali, con l'Inps che "svolge il ruolo di ufficiale di incasso per le quote". Il totale è di 1 miliardo e 757 milioni dal 2010 al 2016

Una piccola trattenuta mensile, nell'ordine dello zerovirgola, che però in sette anni ha prodotto un gettito di un miliardo e 757 milioni di euro: una trattenuta mensile sulla pensione che finisce diretta nelle casse delle organizzazioni sindacali.

E' quanto rivela un articolo di Libero, che parla di un "bonifico record ai sindacati, complice l'Inps", effettuato da milioni di pensionati italiani, perlopiù ignari della questione. Con quella trattenuta i pensionati "più o meno consapevolmente", scrive Libero, finanziano il sindacato e "l'Inps svolge il ruolo di ufficiale di incasso per le quote", soldi che l'istituto per la previdenza "gira ogni anno alle organizzazioni sindacali (un elenco infinito di organizzazioni beneficiarie: dalla Cgil al più piccolo dei sindacati)". L’Inps "come sostituto al prelievo delle quote gira la bellezza di 260/270 milioni l’anno. In totale 1.757 milioni di euro in 7 anni". Il prelievo mensile varia in base alla quota stabilita dalla singola organizzazione e al reddito del singolo e Libero parla di "30, 40 o 50 euro l’anno" per ogni pensionato.

Ma come può accadere senza che il pensionato ne sia informato?

L’arcano è presto svelato: al momento della presentazione della domanda di pensionamento (il 90% delle richieste viene effettuata da Centri di assistenza fiscale o patronati), spesso si “spunta” sui moduli l’autorizzazione. O meglio la spunta chi compila il modulo, che non è lo stesso pensionando che firma sollevato la pratica, ma il dipendente del Caf o del patronato, entità legata a doppio filo proprio ai sindacati. Non serve neppure rinnovare anno dopo anno la richiesta. Una volta accordato il consenso si resta iscritti a vita e si continuano a versare l’obolo.

Per non versare più la quota "basta" inviare una richiesta di revoca dal contributo sindacale, tramite raccomandata all'Inps di competenza. La revoca però non scatta immediatamente, chiarisce Libero, perché l'Inps "si prende alcuni mesi prima di sospendere il prelievo in pensione". 

Fonte: Libero →
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