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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pensioni, con la 'Quota 100 modulabile' qualcuno dovrà aspettare

Arriva una nuova ipotesi sullo strumento previdenziale con cui il Governo intende superare la Legge Fornero: nel caso in cui non fosse possibile soddisfare tutta la platea di lavoratori con 64-65 di età e 35-36 anni di contributi, verrà data precedenza ad alcune situazioni particolari. Ecco di cosa si tratta

Il tema pensioni rimane uno dei più caldi per il governo Conte-Di Maio-Salvini. Settembre sarà un mese decisivo con l'aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (il Def) che dovrà arrivare entro il 27 del prossimo mese. Da quel giorno sarà chiara la 'dote' che potrà essere investita nella prossima manovra economica per superare la Legge Fornero. Al momento l'ipotesi più accreditata per rinnovare il sistema previdenziale è quella della cosiddetta 'Quota 100' in cui il suffisso 100 rappresenta la somma dei contributi e dell'età anagrafica necessaria ai fini della pensione.

Come riporta il Sole 24 Ore, una nuova indicazione su questa misura arriva dal sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon che, insieme al team di esperti composto da Pasquale Tridico, Alberto Brambilla e Giampiero Falasca, sta studiando come raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo con le risorse a disposizione. L'ultima novità in tema pensioni si chiama 'Quota 100 modulabile', ecco di cosa si tratta.

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Pensioni, Quota 100 modulabile

Cos'è la Quota 100 modulabile? Con questa 'modifica' la misura che conteggia la somma tra età anagrafica e anni di contributi dovrebbe prevedere delle differenti modulazioni a seconda dei settori di appartenenza dei lavoratori. Cosa vuol dire? Che nel caso in cui non fosse possibile consentire a tutti i lavoratori di 64 o 65 anni di andare in pensione con 36 o 35 anni di contributi, verrà data la priorità ad alcuni lavoratori, in base alla tipologia di lavoro o alla situazione. Facendo un esempio pratico, in un caso come quello appena delineato potrebbero avere la precedenza i lavoratori coinvolti in crisi aziendali.

Come nasce la Quota 100 modulabile

Come riportato sul Sole 24 ore da Marco Rogari e Claudio Tucci, questo modello al vaglio degli esperti prende spunto da alcuni misure attualmente in vigore. Una di queste è il fondo esuberi del settore bancario “che attraverso un mix di sostegno al reddito e uscite incentivate conduce al pensionamento non “traumatico” i lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione”. Un'altro strumento che ha ispirato la 'Quota 100 modulabile' è il fondo Tris, utilizzato nel settore chimico-farmaceutico che, per dare spazio ai giovani assicura degli assegni integrativi ai lavoratori che vanno anticipatamente in pensione. In questa novità sulla 'Quota 100' c'è anche un 'pizzico' di isopensione, uno strumento introdotto dalla Fornero che consente agli esodati delle aziende con almeno 15 dipendenti una sorta di scivolo verso il pensionamento di massimo 4 anni completamente a carico dell’impresa. Una tipologia di prepensionamento utilizzato da molte aziende che nell'ultima Legge di Bilancio è stata ulteriormente potenziata, con il termine che è stato portato da 4 a 7 anni.

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La provocazione di Di Maio

Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ospite della trasmissione 'Agorà Estate' su Rai Tre, ha voluto attaccare l'Europa non soltanto sullo stallo della nave Diciotti, ma anche sul tema pensioni: “Noi diamo 20 miliardi ogni anno all'Unione europea e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire in maniera netta al bilancio dell'Unione europea, ma se c'è un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca. Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80...”.

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Quota 100 modulabile e le altre ipotesi

Anche questa nuova idea della Quota 100 modulabile va comunque presa con le pinze, visto che si tratta soltanto di un'ipotesi al vaglio del Governo, che non potrà dare risposte concrete fino a quando non saranno chiare le risorse a disposizione per effettuare il sorpasso della Legge Fornero. In attesa di capire quanto sarà lunga la 'coperta', restano in ballo anche le altre ipotesi paventate negli ultimi mesi come la Quota 41 e la Quota 42, misure che prevedono l'uscita dal lavoro con 41 o 42 anni di contributi. Nel frattempo gli esperti stanno ragionando anche su altre misure parallele come un sussidio ponte di massimo 12 mesi per tutelare gli esuberi  in attesa dell’arrivo del cambio di proprietà dell’azienda. Uno strumento che costerebbe allo Stato tra i 200 e i 300 milioni di euro, ma che servirebbe a garantire un reddito ai lavoratori avanti con l'età e in attesa di andare in pensione. Salvini e Di Maio vorrebbero far scattere i nuovi strumenti già nel 2019, con la Quota 100 che assicurerebbe un'uscita dal lavoro sulla base di requisiti fissi, ma nel caso in cui il denaro nelle casse dello Stato non fosse abbastanza, si potrebbe far ricorso alla modulabilità o ad altre ipotesi sul tavolo degli esperti. Mentre le aspettative dei lavoratori che vogliono andare in pensione rimangono molto alte, ci sarà da attendere ancora qualche settimana per capire quanto elevate saranno le risorse a disposizione del Governo e su che strumenti verranno canalizzate.

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