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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pensioni, cosa bolle in pentola: dallo sconto 'mamme' all'assegno per i giovani

Dopo gli incontri con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, il Governo avrà tempo fino ad ottobre per valutare le proposte presentate: tra sconti e incentivi, il nodo cruciale rimane l'età pensionabile

Gli incontri avvenuti a settembre tra Governo e sindacati non hanno portato particolari svolte sul tema delle pensioni. Il 'tavolo' verrà aggiornato all'inizio di ottobre, con questa 'pausa' tecnica che servirà all'esecutivo per valutare le proposte presentate durante le riunioni con gli esponenti di Cigl, Cisl e Uil.  Gli argomenti che i tecnici dovranno analizzare sono diversi: dalla pensione di garanzia per i giovani fino allo 'sconto' per le mamme, passando per decontribuzione per incentivare l'occupazione giovanile e l'età pensionabile.

Il prossimo incontro tra sindacati e Governo sarà non prima di ottobre, dopo l'approvazione della nota di programmazione economica e il G7 previsto a Torino per fine settembre. Ma i sindacalisti non sembrano avere voglia di rimanere immobili in questa 'sosta', il leader della Cgil Susanna Camusso ha fatto sapere che verranno organizzate delle “iniziative originali” a sostegno delle proposte presentate durante gli incontri con il ministro del Lavoro Poletti.

Età pensionabile

L'argomento sul quale il dibattito è più acceso è quello del superamento dell’aumento dell’età pensionabile legato alle aspettative di vita. Per i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si tratta di un tema che riguarda da molto vicino il popolo italiano. I sindacati chiedono di bloccare questo meccanismo, ma l'ipotesi è stata accolta in maniera 'gelida' dal Governo e considerata “molto pericolosa” dal presidente dell'Inps Tito Boeri. 

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'Sconto' per le donne con figli

Le donne sono state uno dei temi chiave nelle riunioni tra sindacati e Governo, non a caso una delle proposte principali è tesa a valorizzare la maternità sul lavoro, permettendo alle donne di anticipare il pensionamento di 6 mesi per ogni figlio, fino ad un tetto massimo di due anni. Quindi invece di 30 anni di 'anzianità', come previsto ora, si potrebbe passere a 28 (da 36 a 34 anni in caso di aggancio all'Ape legato ad attività gravose). La proposta messa sul tavolo dal Governo serve sia per allargare le maglie del pensionamento anticipato, sia per bilanciare le domande di accesso all'Ape social. Si prevede un ampliamento della platea e un possibile aumento dall'attuale 29% delle domande delle donne ad un 40%.

Pensione di garanzia per i giovani

Una delle proposte presentate dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti durante l'incontro del 30 agosto riguarda i giovani precari o che hanno avuto carriere discontinue. L'idea prevede, per tutti quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996, che dovrebbero andare in pensione intorno ai 69 anni, un assegno previdenziale di circa 650 euro, nel caso in cui i contributi versati non siano sufficienti. La proposta è stata ben accolta dai sindacati, che hanno preferito approfondirne l'analisi prima di dare dei giudizi definitivi.  

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Incentivi per l'occupazione giovanili

Un tema su cui il Governo ha manifestato una particolare propensione è quello degli incentivi per l'occupazione giovanile. Proprio dopo l'incontro con i sindacati è stato lo stesso ministro Poletti ha confermare la volontà di “intervenire ancora in materia di occupazione con la fiscalizzazione degli oneri. contributivi in forma strutturale, per cui ipotizziamo una riduzione del 50% per tre anni per i giovani”. 

"Sentiero stretto"

Negli incontri avvenuti tra la fine di agosto e le prime settimane di settembre, il Governo si è detto disponibile ad ascoltare le richieste dei sindacati. Probabilmente il principale ostacolo nella realizzazione di queste proposte è di carattere economico, come conferma in maniera criptica anche il ministro Poletti, quando parla di “sentiero stretto”. Adesso è tempo di valutazioni, ad ottobre scatterà la fase due. 

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