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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Genova

Grido d'allarme del porto di Genova: "Servono misure urgenti"

La tragedia del ponte Morandi sta creando gravi problemi anche all'economia locale, in particolare al porto di Genova, scalo fondamentale per i collegamenti marittimi nazionali

L'evento drammatico del crollo del ponte Morandi "sta creando gravi problemi anche all'economia genovese, in particolare il porto di Genova, scalo fondamentale per i collegamenti marittimi nazionali, che si trova in una situazione di criticità legata all'interruzione di linee ferroviarie e alle ripercussioni sulla viabilità ordinaria e autostradale". È l'allarme lanciato da Assoporti il cui presidente, Zeno D'Agostino, chiede a Governo e Parlamento di intervenire.

"Il Governo e il Parlamento - ha dichiarato Zeno D'Agostino - possono intervenire con delle previsioni specifiche legate allo stato di emergenza dichiarato per Genova, come accaduto nel recente passato per i porti di transshipment di Gioia Tauro, Cagliari e Taranto per i quali sono state inserite delle misure all'interno della Legge di Stabilità".

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"Questa misura prevede l'azzeramento delle tasse di ancoraggio per le navi, sia commerciali che passeggeri, che scalano regolarmente il porto. Inoltre, si può intervenire - ha spiegato - anche attraverso una riduzione delle accise sui prodotti energetici per i mezzi operativi dei terminal. Le misure andrebbero a lenire il disagio legato alle difficoltà di inoltro e ricevimento della merce per il Porto di Genova. La previsione a sostegno delle attività portuali genovesi dovrebbe restare in vigore fino al termine dell'emergenza creata dal crollo del ponte Morandi. Assoporti da subito è a disposizione del Mit e delle Commissioni parlamentari competenti per definire al meglio le norme da attuare".

Il grido d'allarme del porto

Dal porto di Genova arriva un nuovo grido di allarme per la viabilità cittadina. «Io credo sia fondamentale attivare la ferrovia – è l'appello al Secolo XIX del terminalista Aldo Spinelli – perchè senza ferrovia il porto di Sampierdarena perde il trenta per cento del suo valore. Gli operatori portuali sono preoccupati perchè se non si sblocca questa situazione ci saranno cambi di rotta da parte degli armatori. Adesso si stanno sforzando e impegnando per aiutare Genova ma facendo i trasporti su camion anziché su ferrovia il costo aumenta del 30/40 per cento. Adesso bisogna sbrigarsi: togliere le macerie, procedere alla demolizione e sbloccare così almeno le strade perchè non si possono fare due ore di coda per attraversare la città. Io ci credo alla costruzione di un ponte in tempi brevi, a Montecarlo ne hanno fatto uno in ferro in quattro mesi, però smettiamola con le polemiche e diamoci da fare»

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