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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Dalla Lega una proposta di legge per tutelare i marchi storici del Made in Italy

Una norma per tutelare i marchi italiani con oltre 50 anni e vietare le delocalizzazioni all'estero

Una proposta di legge per tutelare i marchi storici italiani, quelli con oltre 50 anni, è stata presentata oggi in conferenza stampa alla Camera da Matteo Salvini insieme al capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Riccardo Molinari, e alla presidente della Commissione per le Attività produttive, Barbara Saltamartini. 

"Uno strumento di difesa del Made in Italy"

"Se vuoi continuare a usare quel marchio storico, che è un valore aggiunto, devi mantenere la produzione in Italia - spiega il vicepremier - Se poi vuoi aprire con il nome della Pernigotti o della Borsalino aziende in Russia o Cina, devi comunque mantenere la produzione in Italia per conservare il marchio storico".

Parlando della proposta, il vicepremier la definisce "uno strumento di difesa del Made in Italy e delle aziende italiane, che dobbiamo difendere con le unghie, con i denti e con il buon senso". 

Il caso Pernigotti

"Se produci cioccolato in Turchia - dice riferendosi al caso della Pernigotti, azienda piemontese rilevata da gruppi di quel paese - ci metti allora una etichetta così grande dove scrivi 'Made in Turchia', cosa che oggi l'Europa impedisce".

"L'etichettatura obbligatoria dei prodotti, quando andremo al governo, dell'Europa sarà una delle nostre prime preoccupazioni, gli equilibri che verranno fuori dopo il 26 maggio metteranno al primo posto il lavoro", conclude il leader leghista.

La replica di Coldiretti

La tutela dei marchi storici è una svolta per l'agroalimentare made in Italy dopo che ormai circa 3 marchi su 4 sono finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno piu' nulla, dall'origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare la presentazione della proposta di legge per la tutela dei marchi storici. "Si tratta di un'inversione di tendenza dopo che - sottolinea Coldiretti - negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell'agroalimentare italiano, dalla pasta all'olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Uno shopping senza freni che è stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell'Italia all'estero dove spesso - denuncia la Coldiretti - sono stati frapposti ostacoli".

"L'attenzione all'acquisizione dei marchi storici è necessaria perchè - afferma Prandini - si tratta spesso del primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento all'estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali". "In questo contesto l'Italia - conclude Prandini - ha il dovere di porsi all'avanguardia in Europa nelle politiche di tutela della trasparenza proseguendo nel percorso intrapreso a livello nazionale nell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti dando al piu' presto attuazione alle nuove norme sull'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti approvate con la legge n.12 dell'11 febbraio 2019 sulle semplificazioni".

Negli anni - ricorda la Coldiretti - sono volati all'estero, tra gli altri, la birra Peroni, i gelati Grom, Antica gelateria del Corso e Algida, i marchi dell'olio Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra e Filippo Berio, la pasta Buitoni e la pasta Del Verde, i cioccolatini Perugina e Pernigotti, lo spumante Gancia, latte e formaggi di Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e delle Fattorie Scaldasole, i salumi Fiorucci, l'Orzo Bimbo, i cracker Saiwa, le bibite San Pellegrino, i liquori Stock e le caramelle della Sperlari.

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