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Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

Assalto a Banca Etruria: "Ladri, ridateci i soldi"

Chi ha perso tutto con il salvataggio delle banche torna a protestare, questa volta con un presidio davanti alla sede di Banca Etruria ad Arezzo. "Qui giace la fiducia nel sistema bancario", gridano gli ex obbligazionisti

ROMA - Uniti e rabbiosi, arrivati in treno e auto sfidando il freddo e la nebbia, contestano il decreto salva-banche che in poche ore ha azzerato, con la creazione di una nuova banca, le loro obbligazioni.

La protesta dei risparmiatori "truffati" è andata in scena stamattina davanti alla sede centrale di Banca Etruria ad Arezzo. I manifestanti hanno cercato anche di entrare dentro la sede centrale. L'iniziativa è stata indetta "per protestare - spiega un volantino degli organizzatori - contro l'indolenza della Nuova Banca Etruria nel trovare una soluzione per le vittime di questa criminale manovra". Al grido di "ladri", "ladri", un gruppo di manifestanti ha provato a forzare anche il secondo accesso dopo aver guadagnato l'atrio, ma non è riuscito ad entrare fino nella sede della banca. I contestatori sono stati circondati dalle forze dell'ordine. La strada dove si trova la banca è stata bloccata dai vigili urbani.

L'iniziativa, si legge ancora sul volantino, è stata organizzata "per farti sapere che i tuoi risparmi non sono al sicuro e che il sistema bancario italiano non è stabile, ma in balia di una Unione europea dispotica, di un governo che non è in grado di tutelare i suoi cittadini e di istituzioni, quali Banca d'Italia e Consob, che hanno conflitti d'interessi talmente grandi da ingannare volutamente il risparmiatore italiano".

Proprio oggi, intanto, è fissata al Csm l'audizione del procuratore di Arezzo Roberto Rossi che indaga sull'istituto di credito Banca Etruria e che dal 2013 è consulente del governo. La Prima commissione ha aperto un fascicolo sul caso, su richiesta del consigliere laico di Forza Italia, Pierantonio Zanettin. Si tratta, infatti, di verificare eventuali profili di incompatibilità. L'unica certezza è che il rapporto di collaborazione di Rossi con il governo è cominciato nel 2013, dunque con l'esecutivo presieduto da Enrico Letta.
 

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