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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Reddito di cittadinanza tra crisi di governo e guai informatici: che cosa sta succedendo

I centri per l'impiego devono cercare al telefono i beneficiari per sottoscrivere il Patto per il lavoro, "ma non ci sono navigator né personale a sufficienza" spiega la docente universitaria Alessandra Servidori. Inoltre "il sistema informatico impostato non riesce a scambiare i dati tra il ministero del Lavoro e i database regionali e la ricerca dei beneficiari"

Reddito di cittadinanza, nuovi problemi dietro l'angolo. Non si tratta di indiscrezioni, ma di spiegazioni fornite da una vera esperta del settore nonché professoressa universitaria. La seconda fase del progetto, quella che riguarda la ricerca attiva del lavoro per i beneficiari del sussidio del reddito di cittadinanza, appare ben più problematica del previsto. "I centri per l'impiego devono cercare al telefono fra i beneficiari quelli che devono sottoscrivere il Patto per il lavoro, una firma che dovrebbero apporre entro 30 giorni, ma non ci sono navigator né personale a sufficienza nei centri per l'impiego, e non si riuscirà a stare dietro alle domande. La macchina è già inceppata e la contrattualizzazione dei navigator che sono privi di lavoro, invece, è già in corso". E' quanto spiega con dovizia di particolari all'Adnkronos/Labitalia Alessandra Servidori, docente universitaria di politiche del welfare e strumenti contrattuali al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. 

Reddito di cittadinanza, cosa succede con la crisi di governo

Molti dei problemi sono dovuti, spiega, proprio alla crisi di governo che pesa come un "macigno" sulle politiche del lavoro secondo la docente: infatti tutta la macchina che si muove attorno al reddito di cittadinanza (navigator, centri per l'impiego, sistema informatico) al rinnovo dei contratti, fino alle misure fiscali come la riduzione del cuneo o il contrasto all'aumento dell'Iva, tutto "è bloccato dalla crisi", dice Servidori.

"I navigator - dettaglia Servidori, che è anche nel consiglio direttivo del del Ceslar-Centro Studi lavori e Riforme, ed è stata consigliera nazionale di parità presso il ministero del Lavoro dal 2008 al 2015- sono ancora pochi e ancora tutti da formare, e comunque navigano in brutte acque: già ancora prima dell'acuirsi della crisi la situazione a livello regionale tra l'Anpal, le Regioni e i centri per l'impiego e il ministero del Lavoro appariva difficile: in queste ore è drammatica". In caso di novità a livello governativo, non si possono escludere nel futuro prossimo interventi che riguardino anche il reddito di cittadinanza, come già ventilato da più parti.

Reddito di cittadinanza, problemi al sistema informatico

"Il sistema informatico impostato non riesce a scambiare i dati tra il ministero del Lavoro e i database regionali e la ricerca dei beneficiari per ricordargli che devono trovare lavoro -sottolinea l'esperta- perché questo prevede il reddito di cittadinanza e invece con l'erogazione si è già partiti: prima semmai si dovevano formare i navigator, poi si faceva lo screening sui beneficiari". Inoltre, rimarca Servidori, ci sono "scadenze importanti come la nomina del commissario Ue e ci sono provvedimenti in attesa di essere approvati, e all'aumento dell'Iva e al cuneo fiscale sempre più profondo e si è anteposto il reddito di cittadinanza e Quota cento con una crisi politica che si somma all'instabilità globale". Le imprese, infatti, "si sono fermate con gli investimenti per l'incertezza con norme scritte e riscritte e abolite (come l'ammortamento del Piano 4.0) in totale mancanza di una politica industriale nazionale e il pil è sempre più esangue". "Ci sono contratti da rinnovare come quello del pubblico impiego scaduto da un anno, nuovi concorsi da svolgere per nuove assunzioni per personale precario mentre nella pubblica amministrazione quota 100 ha svuotato gli uffici e le corsie di ospedale", aggiunge la docente.

Reddito di cittadinanza a parte, "c'è bisogno di una stagione politica forte proprio perché i problemi del Paese sono strutturali e di tali dimensioni che non possono essere affrontati con politiche temperate, strumenti ordinari e tempistiche lente, ma con politiche di riforma e modernizzazione del Paese" aggiunge Servidori. "L'economia soffre di mancate iniziative concrete a favore dello sviluppo e quelle poche prese vanno per lo più nella direzione opposta ed è falsa la spiegazione che vuole l'Italia in stagnazione solo ed esclusivamente per via di una avversa congiuntura internazionale e per colpa delle scelte sbagliate ed egoiste dell'Europa a trazione franco-tedesca". 

Rdc, i controlli a tappeto contro i furbetti

E' di ieri la notizia che la Guardia di Finanza ha già a disposizione 600mila nomi di beneficiari forniti dall'Inps: "Di questi esaminerà i profili di rischio, cioè individuerà una piccola parte che, per come selezionata, è anche possibile raggiunga elevate percentuali di irregolarità, ma questo dimostrerà la bontà dei sistemi di individuazione del rischio e di controllo adottati" ha spiegato il presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale Pasquale Tridico.

Reddito cittadinanza, le rinunce sono già più di 1000

In base agli ultimi dati disponibili sono 1.491.935 le domande di Reddito di cittadinanza presentate al 31 luglio. 922.487 sono state accolte, quasi 400mila respinte e circa 170mila in evidenza per ulteriore attività istruttoria. La percentuale di domande respinte è attualmente al 26,8%. Ad oggi vi sono state 1.025 rinunce, mentre circa 32mila nuclei sono decaduti dal beneficio. Questi i dati resi noti dall'Inps. Si ricorda che le domande sono lavorate entro il giorno 15 del mese successivo a quello della presentazione e che, a partire da tale data, Inps invia le disposizioni di pagamento a Poste, che provvede a ricaricare le carte. Invece per le domande presentate a luglio i flussi di pagamento sono stati già inviati a Poste il 9 agosto, esattamente una settimana fa.

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