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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Reddito di cittadinanza tra lavoro obbligatorio e data unica: novità in vista

Reddito di cittadinanza, le Regioni chiedono "data unica" per poter applicare le sanzioni se il beneficiario convocato non si presenta all'appuntamento nei centri per l'impiego. C'è chi chiede di introdurre l'obbligatorietà dell'accettazione del lavoro, pena la perdita del sussidio

Reddito di cittadinanza, tema caldo. Imprescindibile secondo il Movimento 5 stelle, da migliorare secondo il Pd, da cancellare secondo Italia Viva (e non solo). Semplifichiamo, certo: ma il reddito di cittadinanza resta anche oggi al centro del dibattito, pure in seno al governo stesso.

Il reddito di cittadinanza è una "buona misura" di contrasto alla povertà, ma adesso "dobbiamo concentrarci sulla fase due perché i navigator non diventino il capro espiatorio di un eventuale fallimento". Lo dice Francesca Puglisi, sottosegretario del Lavoro in quota Pd, in un'intervista al Sole24Ore.

Reddito di cittadinanza, il problema delle "competenze molto basse"

"I primi beneficiari profilati dai centri per l`impiego (Cpi) - sottolinea Puglisi - mostrano competenze molto basse, poco più della scuola secondaria di primo grado, e una storia di disoccupazione che dura da anni. Per loro, quindi, occorre puntare su una pluralità di strumenti, a cominciare da laboratori, corsi di aggiornamento e di formazione professionale, agganciandoli anche alle esigenze del territorio. Gli operatori dei Cpi e i navigator, da soli, difficilmente potranno gestire una ricollocazione così massiccia".

Secondo Puglisi "anche qui occorre intervenire, coinvolgendo meglio le agenzie per il lavoro private accreditate per favorire il più rapido inserimento. Bisogna rilanciare l'occupazione in frenata. Alcune rigidità dei contratti a termine vanno superate e penso anche che il Jobs act vada corretto prima che ce lo imponga la corte Ue. Nei licenziamenti collettivi deve tornare un'unica disciplina sanzionatoria in caso di recesso dichiarato illegittimo dal giudice, anche per gli assunti dopo il 7 marzo 2015. I provvedimenti non sono totem, vanno monitorati, esaminati negli effetti di tutti i giorni e se emergono criticità bisogna intervenire per correggerle".

Pd e Movimento 5 stelle, un po' a sorpresa secondo qualcuno, hanno trovato un accordo: il reddito di cittadinanza resta, e si lavora per modificarlo, migliorandolo, soprattutto nella fase di ricerca lavoro. Con Nunzia Catalfo (ministro del Lavoro e fedelissima di Luigi Di Maio) "c'è piena collaborazione - aggiunge - e ritengo il reddito di cittadinanza una misura sacrosanta di lotta alla povertà come lo era il Rei. C`è però bisogno di far decollare la fase due, quella collegata alla ricerca del lavoro, e le prime evidenze che ci arrivano dalle regioni ci dicono che serve un impegno collettivo per accompagnare le persone all'autonomia. Per tanti percettori la prima necessità è quella di formarsi e poi di cercare un impiego".

Reddito di cittadinanza e sanzioni: serve data unica

Nuovi dati sono stati presentati invece dall'assessore al Lavoro della Toscana e coordinatrice della Commissione lavoro della Conferenza delle regioni e delle province autonome Cristina Grieco, dopo un vertice con il ministro Catalfo: i percettori del reddito di cittadinanza convocati, in tutta Italia, dai centri per l'impiego sono 200.795 a fronte di 704 mila soggetti coinvolti.

Sui 69.234 colloqui già effettuati nei Centri per l'impiego (Cpi) pubblici, i "patti per il lavoro" sottoscritti oggi come oggi sono poco meno di 50 mila.

Come racconta Italia Oggi, le Regioni per bocca di Grieco chiedono a Catalfo che venga comunicata "una data unica" per poter applicare le sanzioni, previste dalla legge, se il beneficiario convocato non si presenta all'appuntamento senza un giustificato motivo. Si attendono risposte in tempi brevi. Tempo da perdere non ce n'è.

Reddito di cittadinanza, Donazzan: "Sia obbligatorio accettare il lavoro"

''La commissione che si occupa di lavoro nella Conferenza Stato/Regioni ha chiesto questo primo confronto con il ministro - precisa l'assessore veneto, Elena Donazzan, presente all'appuntamento - ed è stata l'occasione per chiedere l'istituzione di tavoli tecnici al fine di aggiornare l'applicazione del reddito di cittadinanza alle esigenze di modifica emerse in questi mesi di sua attuazione. Io, in particolare, ho sottolineato l'esigenza di introdurre l'obbligatorietà dell'accettazione del lavoro da parte dei beneficiari pena la perdita del sussidio. Inoltre, è stata avanzata la proposta di rendere effettive le ore di lavoro che il percettore del reddito di cittadinanza deve alla comunità attraverso i progetti definiti dai Comuni''.

''Nel Veneto sono 16 mila circa i percettori di reddito di cittadinanza - spiega l'assessore - li convocheremo tutti entro il 15 dicembre per colloqui e presa in carico con firma del Patto di Servizio''. ''Grazie alle nostre politiche del lavoro, all'impegno e all'efficienza dei servizi svolti dai Centri per l'impiego pubblici e dagli enti privati accreditati dalla Regione - conclude Donazzan -, sono state convocate già 5.800 persone e oltre 2 mila stanno lavorando con contratti a tempo determinato. Inoltre, abbiamo già programmato la nostra iniziativa regionale denominata 'IncontraLavoro', che si terrà il prossimo 13 novembre e alla quale chiameremo tutti i percettori del reddito di cittadinanza. Insomma, il Veneto, anche in questa situazione, offre un modello da seguire''.

Battistoni (Fi): "Fallimento governo è reddito cittadinanza"

"L'arresto dei dodici contrabbandieri di tabacco in provincia di Salerno eseguito con sagacia dagli uomini della Guardia di Finanza ci pone di fronte ad un fatto ormai conclamato: il reddito di cittadinanza è una delle politiche più sbagliate degli ultimi 30 anni". Così in una nota il senatore di Forza Italia Francesco Battistoni.

"Una mancia inutile - la definisce - considerato che a chi lo percepisce non viene prospettata alcuna offerta di lavoro. Non solo, ma il sussidio finisce spesso nelle tasche sbagliate: malavitosi, ex terroristi, contrabbandieri, ovviamente senza alcun controllo".

"Il governo invece di parlare dell'abolizione di quota 100, dovrebbe pensare all'abolizione del reddito di cittadinanza", conclude.

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