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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, rischio caos (secondo le Regioni): le 4 cose che "non tornano"

Dalle Regioni: "Forte preoccupazione su tempi, personale e modalità organizzative che caratterizzeranno la fase attuativa del decreto sul reddito di cittadinanza''. E il tempo stringe

Non sarà semplice passare dalla teoria alla pratica, e il tempo stringe. "Tutti gli assessori al lavoro che hanno incontrato il ministro Luigi Di Maio hanno manifestato una forte preoccupazione su tempi, personale e modalità organizzative che caratterizzeranno la fase attuativa del decreto sul reddito di cittadinanza''. Lo ha dichiarato Cristina Grieco, assessore della Regione Toscana, coordinatrice della Commissione istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, all'indomani del confronto avuto con il vicepresidente del consiglio e ministro dello sviluppo economico, chiedendo al governo di "collaborare di più con le Regioni" perché "c'è il rischio caos".

''Le istituzioni regionali hanno precise competenze legislative in materia di politiche attive per il lavoro e sono pronte a fare la loro parte in un'ottica di collaborazione istituzionale - ha sottolineato Grieco - Ma occorre che ci sia un'interlocuzione continua e costante che accompagni sia l'iter della conversione in legge del decreto, sia la fase attuativa. Visto che la strategia ipotizzata dal governo non prefigura una misura meramente assistenziale e punta sul rafforzamento dei Centri per l'impiego (Cpi) che oggi fanno capo alle Regioni, questa collaborazione è indispensabile. Per questo motivo abbiamo chiesto al ministro, trovandolo disponibile - ha proseguito Grieco - l'apertura immediata di un Tavolo tecnico e un calendario di periodici confronti politici".

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"Ci sono almeno quattro ordini di questioni che preoccupano fortemente le Regioni - ha spiegato Grieco - Il primo riguarda proprio il rafforzamento dei Cpi rispetto ai quali urge la predisposizione di un piano nazionale per lo sviluppo dei servizi per il lavoro a cui facciano da contraltare specifici piani regionali. Occorre poi che i finanziamenti destinati al rafforzamento di tali centri siano strutturali, prevedendo uno specifico capitolo di spesa nel bilancio del Ministero del Lavoro". "Quanto poi all'assunzione di 4.000 unità di personale che rafforzerà il complesso dei centri - ha sottolineato Grieco - serve una procedura di massima urgenza, con una specifica decretazione che avvii velocemente l'iter amministrativo di tali concorsi. Diversamente non sarà possibile far coincidere l'attivazione del reddito di cittadinanza con il rafforzamento amministrativo dei servizi per l'impiego. Il rischio è il caos e questo strumento potrebbe travolgere come uno tsunami i centri per l'impiego, anziché potenziarli e valorizzarli".

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"Tra l'altro -ha proseguito Grieco- stiamo attendendo ancora il completamento dell'iter del piano di rafforzamento dei servizi per le politiche attive per il lavoro con l'ingresso di 1.600 unità di personale già stabilito dal precedente governo. Pur rispettando le scelte politiche dell'esecutivo per le Regioni va chiarito bene il ruolo del cosiddetto 'navigator', le cui competenze riguarderebbero anche le politiche attive per il lavoro la cui titolarità istituzionale è incontestabilmente regionale. Va chiarito poi in quali uffici dovrebbero garantire il loro operato, giacché le attuali strutture dei Cpi risulterebbero in gran parte inadeguate. E va chiarito bene il loro rapporto di lavoro e quali relazioni dovranno avere con i dipendenti dei Cpi".

"La seconda grande questione che ci preoccupa è il ritardo che si sta accumulando per quello che riguarda la formazione del personale Cpi - ha osservato - La terza questione riguarda i meccanismi gestionali e l'organizzazione anche perché si prevede il coinvolgimento di diversi soggetti: Inps, Comuni, Cpi, Agenzia nazionale per le politiche attive lavoro (Anpal), Agenzie per il Lavoro (ApL), i servizi per il sociale, gli Enti di formazione e le imprese".

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Controlli per il reddito di cittadinanza

"Infine forti dubbi riguardano le attività di vigilanza e controllo, ad esempio sulle anomalie degli stili di vita dei beneficiari del reddito di cittadinanza, che certamente non possono rientrare nelle competenze dei Cpi", ha continuato. "Quarta ed ultima problematica di fondo è quella che riguarda le infrastrutture tecnologiche ed informatiche su cui abbiamo richiamato la massima attenzione del Governo", ha concluso Grieco. Anche per gli assessori alle politiche sociali esistono alcune criticità nel testo attuale del decreto. In particolare ''solo in un passaggio del provvedimento -ha sottolineato Luigi Mazzuto, assessore della Regione Molise e Coordinatore della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome- si fa riferimento alla necessità di una Intesa Stato-Regioni relativa alle Linee guida per il Patto per il lavoro. Non si prevedono altre Intese, che secondo le Regioni sarebbero necessarie, per gli impatti che il reddito di cittadinanza inevitabilmente produrrà sulla organizzazione e sulla dinamica della domanda dei servizi alla persona e alla famiglia la cui programmazione e organizzazione sono di competenza esclusiva delle Regioni, che affiancano i Comuni".

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Reddito di cittadinanza, come diventare Navigator

Se lo chiedono in tanti in queste ore: come diventare "Navigator"? Come saranno assunte le figure chiave che dovrebbero indirizzare alla ricerca di lavoro coloro che usufruiranno del reddito di cittadinanza? I tecnici sono al lavoro sull'identikit. "Ho incontrato il professor Parisi, sto cercando di dargli tutto il supporto per metterlo al corrente della complessità del sistema e quindi consentirgli di lavorare al meglio quando prenderà l'incarico. Lui ha chiesto ad Anpal Servizi di individuare quelle che sono le competenze specifiche che deve avere il 'navigator' per operare sul mercato del lavoro italiano, dalla legislazione alle regole fino alla capacità di incrociare domanda e offerta di lavoro". Così Maurizio Del Conte, presidente uscente di Anpal, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, racconta l'identikit di quella che è la figura centrale per il reddito di cittadinanza, a cui sta lavorando la struttura che li prenderà in carico, Anpal Servizi, su input appunto di quello che è il nuovo presidente indicato dal governo, il professor Domenico Parisi (che il ministro Di Maio ieri con un lapsus presenta con un lapsus come "italo-pugliese", originario di Ostuni).

"Incontrando Parisi - continua Del Conte - gli ho spiegato un po' quali sono i percorsi che ci vorranno per l'assunzione dei navigator. Noi abbiamo effettivamente un nostro profilo di bravo ed efficace operatore del mercato del lavoro e a quello faremo fondamentalmente riferimento e poi lo proporremo al professor Parisi. Poi, lui vedrà se ci sono ulteriori modifiche da introdurre o caratteristiche ulteriori che a suo modo di vedere sono necessarie per questa figura". Ovviamente, continua Del Conte, "faremo riferimento a quelle che sono le caratteristiche degli operatori dei centi per l'impiego più esperti, con più capacità". In sintesi, "il navigator - spiega - deve conoscere le regole e cioè benefici, incentivi e sussidi di disoccupazione, con le differenze messe in campo a livello regionale e territoriale, avere conoscenza tecnica e giuridica precisa, avere capacità anche di orientatore e valutatore delle competenze professionali di chi si presenta allo sportello, in modo tale da realizzare un bilancio delle competenze del disoccupato. Ed essere capace di leggere come si muove il mercato territorialmente, essendo così in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro, andando a incrociare le imprese con i beneficiari del redito di cittadinanza".

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