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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Sul reddito di cittadinanza Di Maio ha finito per smentire se stesso

Le tessere per il reddito di cittadinanza sono state stampate? Se non è un bluff allora è stata fatta una gara pubblica o un affidamento? Ma se la legge non c'è neppure perché sono state già stampate? Il vicolo cieco del Movimento 5 stelle

Reddito di cittadinanza, il bluff dei 5 stelle

Se a La7 qualche giorno fa Luigi Di Maio aveva infatti fatto intendere che le tessere per il reddito di cittadinanza fossero già state stampate, lo stesso era stato ribadito dal sottosegretario all’Economia, Laura Castelli, non senza imbarazzo nella puntata di Otto e Mezzo sempre su La7. 

Lilli Gruber: "Quante sono le tessere in stampa: 5 o 6 milioni?

Laura Castelli: "La platea dovrebbe essere di cinque milioni e mezzo di persone, all’incirca"

Laura Castelli: "Quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi e tutti i dettagli".

Lilli Gruber: "Forse il poligrafico dello Stato! Sarebbe la cosa più ovvia

Laura Castelli: "Forse... Ve lo diremo presto quando vi racconteremo nel dettaglio come si realizza".

Lilli Gruber: "Ma solo per capirci lei lo sa chi le sta stampando?"

Laura Castelli: "Io e Luigi di Maio abbiamo lavorato insieme a come si costruisce insieme il reddito di cittadinanza".

Il video ovviamente sta girando molto in rete. Al di là dell’evidente imbarazzo della Castelli, non è passata inosservata la reazione del direttore del Giornale Alessandro Sallusti che si mette la mano davanti agli occhi in segno di incredulità.

Castelli reddito di cittadinanza, tessere Sallusti-2

Insomma quella che sembrava un accelerazione importante sul reddito di cittadinanza era probabilmente più una mossa per recuperare punti nei sondaggi

È bene chiarirlo: il redditto di cittadinanza ad oggi non è neppure stato messo nero su bianco: il decreto che secondo le intenzioni del governo ne dovrà definire le norme arriverà solo dopo il via libera alla legge di bilancio che stanzierà i fondi necessari.

Poi sarà l'inps a dover fornir i dati dei beneficiari, mentre saranno Poste Italiane e le banche a studiare come effettivamente studiare l'utilizzo delle tessere per il sussidio. 

Continua a leggere: dagli annunci alla denuncia di "danno erariale"

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