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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, perché i numeri sono ridotti rispetto alle famiglie povere

I numeri dei beneficiari del reddito di cittadinanza e quelli delle famiglie che vivono in povertà assoluta. Secondo il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, quest'anno ci sarà un risparmio di un miliardo di euro: ma come verranno utilizzati?

Secondo l'Istat, e ve lo spiegavamo ieri, sono 1,8 milioni le famiglie che in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta, con un’incidenza pari al 7%, per un numero complessivo di cinque milioni di individui (8,4% del totale). Alla luce di questi dati, c'è chi chiede di potenziare il reddito di cittadinanza. "Una vergogna, altro che valori stabili - ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, commentando i dati dell'Istituto di statistica -. Battuto ogni precedente record storico. Le famiglie in povertà assoluta sono 1 milione e 822 mila, il 2,47% in più rispetto al precedente primato del 2017, pari a 1 milione e 778 mila. Mai dall'inizio delle serie storiche si era arrivati ad un valore così negativo. Anche in termini percentuali si arriva al record del 7%, l'1,44% in più rispetto al 6,9% del 2017, che era già il peggior risultato di sempre".

Questi dati, secondo Dona, dimostrano che il reddito di cittadinanza va esteso, "considerato che le domande che saranno accolte saranno meno della metà rispetto alle famiglie in povertà assoluta. Senza contare che l'importo medio del beneficio non è sufficiente nemmeno per superare la soglia di povertà. Ecco perché chiediamo che l'eventuale miliardo che il governo dice di aver risparmiato sia destinato ad ampliare la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza e non genericamente ad aiutare le famiglie che fanno figli, come se il problema della povertà fosse stato risolto".

A chi è arrivato (finora) il reddito di cittadinanza

Facciamo due conti. A chi è arrivato finora il reddito di cittadinanza? La misura bandiera del Movimento 5 stelle ha raggiunto in questi primi mesi solo un terzo della platea potenzialmente bisognosa. Parliamo di 674mila nuclei familiari, a fronte - come detto - di 1,8 milioni di famiglie che vivono in povertà assoluta. Come fa notare il Sole24Ore, in un articolo a firma di Marzio Bartoloni, i numeri dei beneficiari dell'assegno sono sicuramente destinati a salire, ma il rallentamento delle domande è evidente.

Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, ha ribadito che già da quest'anno ci sarà un risparmio di 1 miliardo di euro. "Secondo me saranno intorno a un miliardo solo per il reddito. Un paio di miliardi dovrebbero arrivare da quota 100. È una cifra di stima, a dicembre ci dobbiamo ancora arrivare. Questa cifra è basata su una media di spesa osservata sinora", ha detto Tridico a margine di un convegno sulla blockchain, parlando dei risparmi attesi per quest'anno nell'ambito delle risorse stanziate per reddito di cittadinanza e quota 100. Non è al momento ancora chiaro come verrà impiegata questa spesa inutilizzata.

Reddito di cittadinanza, ecco perché rischia di trasformarsi in un flop 

reddito di cittadinanza poste foto ansa-2

Nella relazione tecnica allegata al decretone che ha stanziato i fondi per il reddito di cittadinanza si parla di una platea dei beneficiari di 1,3 milioni di famiglie. Secondo i dati pubblicati dall'Inps nei giorni scorsi, al 31 maggio scorso sono arrivate 1.252 milioni di domande per il reddito di cittadinanza. Ne sono state già lavorate oltre 960mila: 674mila sono state accolte e 277mila sono state respinte, mentre circa novemila sono "in evidenza per ulteriore attività istruttoria". Considerando una media di tre persone per ogni nucleo familiare, i 674mila nuclei familiari raggiunti finora dal reddito di cittadinanza equivalgono a meno di due milioni di persone. Secondo il rapporto Istat diffuso ieri e riferito al 2018, sono 5 milioni le persone che in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta.

Reddito di cittadinanza, perché i numeri sono ridotti rispetto alle famiglie povere

Sono due i motivi con cui spiegare questi numeri più ridotti rispetto alle aspettative e soprattutto rispetto al potenziale di famiglie in povertà assoluta in Italia, segnala il Sole24Ore. Seguendo i dati Istat nel rapporto "Povertà in Italia anno 2018", emerge che la povertà assoluta colpisce in modo più incisivo le famiglie immigrate (sono in tutto un milione e mezzo, il 30% di quelle immigrate). E sappiamo che le regole del reddito di cittadinanza hanno introdotto diversi paletti limitando il numero delle domande, a partire dal requisito di avere almeno dieci anni di residenza in Italia. 

Un'altra risposta - scrive il Sole - arriva dalla recente relazione di Banca d’Italia che rileva come "il fatto di condizionare il diritto al reddito di cittadinanza a requisiti reddituali, patrimoniali e di residenza comporta un parziale disallineamento tra platea dei potenziali beneficiari e poveri “assoluti”, che si basa invece sui livelli di consumo familiare dichiarati in indagini statistiche. In particolare, secondo Bankitalia, circa il 6% degli individui classificabili come “poveri assoluti” non rispetterebbe il requisito di residenza e circa il 35% non sarebbe in possesso dei requisiti reddituali e patrimoniali. Nelle Regioni del Nord e in quella del Centro, la quota ammonterebbe al 45 e al 57 per cento".

"La maggiore presenza di stranieri e il più elevato costo della vita che non si riflette in requisiti di accesso differenziati - conclude BankItalia - contribuiscono a spiegare questa differenza".

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