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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Cosenza

Reddito di cittadinanza, il "furbetto boscaiolo": incassa 500 euro al mese ma lavora in nero

Denunciato un operaio di 33 anni: lavorava in nero con una ditta boschiva. Le circostanze in cui il reddito di cittadinanza può essere perso o ridotto sono chiare: ecco quando si perde il sussidio

Aveva presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. Era stata accolta e lui, beneficiario del sussidio, incassava 500 euro al mese, ma lavorava abusivamente con una ditta boschiva. A denunciare l’operaio, un 33enne di San Benedetto Ullano (cittadina in provincia di Cosenza), il personale della stazione carabinieri forestale di Montalto. I militari lo hanno scoperto durante un controllo volto alla tutela degli ecosistemi boschivi. Oltre ad eseguire le verifiche esclusive di polizia forestale, i controlli hanno riguardato il contrasto al lavoro irregolare e alle violazioni commesse in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro.

Reddito di cittadinanza, il "furbetto boscaiolo": incassa 500 euro al mese ma lavora in nero

Queste verifiche hanno permesso di constatare che uno degli operai della ditta boschiva presenti prestava la propria opera abusivamente, sprovvisto di ogni copertura previdenziale e assicurativa, nonostante fosse beneficiario del reddito di cittadinanza. Gli immediati controlli e le verifiche eseguite hanno fatto emergere che il lavoratore aveva richiesto il reddito di cittadinanza ottenendo un sussidio del valore complessivo di 500 euro fino al mese corrente.

Si è pertanto proceduto a segnalare il tutto alla direzione provinciale dell’Inps, nonché alla Procura della Repubblica di Cosenza per l’omessa comunicazione della variazione del reddito e/o del patrimonio al fine di accedere al beneficio del reddito di cittadinanza. A carico del datore di lavoro, invece, al termine delle dovute verifiche da parte del competente Ufficio che si occupa di ammortizzatori sociali, saranno applicate le sanzioni amministrative previste.

Reddito di cittadinanza e "furbetti": ecco quando si perde il sussidio

Negli ultimi giorni sono emersi diversi casi di percezione indebita del sussidio "anti povertà". Le circostanze in cui il reddito di cittadinanza può essere perso o ridotto sono chiare. Nel dettaglio, è prevista la decadenza dal reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

Chi presenta dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure omette informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.
 

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