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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, perché il lavoro è ancora un miraggio: "Così voglio rendermi utile"

Chi percepisce il sussidio non può ancora lavorare. La riforma dei centri per l'impiego è in alto mare e i Comuni aspettano da mesi la norma attuativa sui lavori di pubblica utilità. La storia di un cittadino di Favara (Agrigento)

La fase due del reddito di cittadinanza stenta a decollare: il lavoro è ancora un miraggio per chi percepisce il sussidio già da qualche mese, con la cifra spettante a ciascuno caricata sull'apposita card. Non facciamo riferimento solo alla riforma dei centri per l’impiego, che pure è in alto mare, ma ai cosiddetti lavori di pubblica utilità che la Lega ha voluto portare da 8 a 16 ore a settimana. "Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito di cittadinanza, il beneficiario è convocato dai Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro". Così si legge sul sito dedicato al reddito di cittadinanza e collegato al ministero del lavoro e delle politiche sociali, e così d’altra parte prevede anche la legge approvata dal governo.

Reddito di cittadinanza e lavori socialmente utili: perché c'è ancora stallo

Per ora, però, i beneficiari del sussidio non hanno ricevuto nessuna chiamata. In sostanza, i Comuni non possono ancora chiamare i beneficiari del reddito di cittadinanza per prestare i servizi socialmente utili come invece previsto dalla legge. Tutto il fardello finora è stato lasciato nelle mani dei Comuni che peraltro non sanno neppure come muoversi. Il problema è che manca ancora la norma attuativa con le linee guida da girare alle amministrazioni locali. C’è tempo fino a settembre, certo, però ad oggi i Comuni non sanno ancora cosa fare. In qualche caso sono stati gli stessi beneficiari del reddito a metterci una pezza. E' successo ad esempio a Favara, in provincia di Agrigento, dove un cittadino beneficiario del sussidio ha ripulito una piazza del paese.

"Prendo il reddito di cittadinanza e voglio rendermi utile"

"Prendo il reddito di cittadinanza ma al momento il Comune non può utilizzarmi perché non gli è stata comunicata la lista da parte dell'Inps. Vorrei rendermi utile, che posso fare?". Così Enzo (questo il suo nome) si è rivolto nei giorni scorsi ad alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle che stavano operando alcune attività di bonifica in piazza Commendatore Giglia, nella zona del centro storico di Favara nota come "Giateddra", già oggetto di interventi di pulizia sempre ad opera di privati cittadini. E ha ripulito la piazza insieme a loro. "E' questa la forma più bella per condividere una realtà tanto attesa: il reddito di cittadinanza in aiuto dei più bisognosi - è il commento del meet up locale -. Abbiamo informato chi di dovere e differenziato quanto raccolto, i sacchi verrano ritirati la prossima settimana".

reddito di cittadinanza ripulisce piazza-2

Un bel gesto, certo, ma il problema rimane. Nelle intenzioni del Movimento 5 Stelle l’introduzione del sussidio avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità di riscatto per tanti italiani lasciati ai margini del mercato del lavoro: non mero assistenzialismo, dunque, ma anche e soprattutto una legge capace di restituire dignità attraverso la ricerca di un lavoro. C'è ancora tanta strada da fare.

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