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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Il reddito di cittadinanza e i suoi 'bug', tra trucchetti e svantaggi

L'Ocse lancia un monito sul sussidio contro la povertà, mettendo in evidenza alcune criticità, dagli escamotage per percepirlo illegalmente ai nuclei familiari più svantaggiati.  L'ex presidente dell'Inps: ''Misura importante ma disegnata male'' 

Furbetti del reddito di cittadinanza e abusi di ogni genere, disincentivo a cercare un posto di lavoro, senza dimenticare che non porta nessun vantaggio ai nuclei familiari più numerosi, che invece sono quelli più esposti al rischio di povertà. Il reddito di cittadinanza è stata una misura al centro delle polemiche già prima di divenire realtà, ma da quando è entrata ufficialmente in vigore durante il governo M5s-Lega, sono diverse le criticità emerse. Quasi quotidianamente le forze dell'ordine scoprono i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza, che percepiscono il sussidio pur non avendone diritto, magari per mancate comunicazioni, perché impiegati nel lavoro nero o con altre entrate non dichiarate. Una lunga serie di escamotage a cui va aggiunto un ultimo fenomeno in aumento, su cui punta il dito l'Ocse: i falsi divorzi per poter ottenere la Rdc Card. 

Reddito di cittadinanza, tra finti divorzi e famiglie svantaggiate

Ma l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico non punta il dito soltanto sulle coppie che decidono di divorziare per “uscire” dal nucleo familiare e risultare nullatenenti, o contro chi omette di comunicare dei dati per rientrare nella platea dei beneficiari, ma analizza le diverse criticità che rendono questa misura quantomeno controversa e migliorabile. 

Uno dei principali 'bug' riguarda le famiglie numerose, quelle più esposte al rischio povertà e allo stesso tempo svantaggiate dal sussidio che dovrebbe scongiurarla. Dai dati aggiornati a fine novembre, emerge come la misura risulti più generosa con le famiglie monoparentali e meno per i nuclei più numerosi, e questo perché limitare la scala di equivalenza a 2.1 significa che i trasferimenti e le soglie di idoneità non aumentano per le famiglie più grandi di, ad esempio, 2 adulti e 3 bambini o 3 adulti e 2 bambini, che invece sono a maggior rischio di povertà rispetto alle piccole famiglie, alimentando il rischio di abusi con finte separazioni per accedere alla misura. Detto in parole povere, se l'importo non aumenta con l'aumentare dei componenti oltre una certa soglia, quel nucleo familiare avrà di fatto meno disponibilità economica e sarà più soggetto ad eventuali abusi pur di migliorare la propria condizione. L'Ocse fa l'esempio della Grecia, Atene nel 2017 ha introdotto uno schema simile assistendo - in occasione delle richieste di adesione - a un aumento delle famiglie monoparentali 10 volte superiore rispetto alla popolazione, il che si presta a pochi dubbi sugli abusi. 

"L' esperienza della Grecia - si legge nel documento - suggerisce innanzitutto che le domande di le famiglie monoparentali necessitano di un'attenta verifica e, in secondo luogo, i parametri dovrebbero essere a vantaggio delle famiglie più numerose".

Reddito di cittadinanza, l'Ocse: ''Non invita a cercare lavoro''

L'altro grande difettocongenito” che l'Ocse individua nel reddito di cittadinanza è alla sua natura, dai criteri di ammissibilità all'importo del sussidio previsto, che si traducono per i membri delle famiglie a basso reddito in ''forti disincentivi ad entrare nel mondo del lavoro o ad accrescere il reddito lavorando più ore". Con le attuali regole, il reddito di cittadinanza scoraggia anche la ricerca di lavoro da parte dell'altro coniuge. "Le attuali norme fiscali e previdenziali generano un livello elevato di aliquote fiscali effettive per il secondo lavoratore nel nucleo familiare che guadagna meno. Questo scoraggia ulteriormente i disoccupati e inattivi a cercare lavoro". De facto favorendo il lavoro in nero nelle famiglie con due coniugi. E c'è anche il rischio che aggravi ulteriormente il gap Nord-Sud dell'Italia. Aumentando il reddito delle famiglie beneficiarie, specialmente nelle regioni meridionali, il Rdc può portare "nell'immediato" ad una "piccola caduta nel tasso di povertà" ma non incide "a lungo termine sugli incentivi e sulle capacità delle famiglie passare al lavoro formale", aumentando il divario tra regioni più vulnerabili e regioni più ricche.

Reddito di cittadinanza da ''migliorare'' in 3 punti

Nonostante i progressi fatti dall'Italia per il contrasto alla povertà, rileva l'Ocse, "queste politiche combinate con elevata tassazione e contributi che pesano sul reddito scoraggiano il lavoro, in particolare del secondo coniuge" e "contribuiscono ad ampie disparità sociali e regionali dell'Italia".Da qui la ricetta in tre punti suggerita dall'organizzazione. Primo, migliorare la capacità dei centri per l'impiego. Secondo, ricalibrare la misura integrandola con incentivi per il lavoro a basso salario. Terzo, combinare il Rdc con un sistema di imposta sul reddito semplificato e progressivo che, a fronte di un costo iniziale modesto, nel lungo termine potrà "incoraggiare l'occupazione" e aiutare lo sviluppo delle regioni povere, generando "entrate pubbliche aggiuntive che ne compenseranno il suo costo", conclude l'organizzazione.

Reddito di cittadinanza, Boeri: ''Misura mal disegnata''

In giornata sono arrivate parole critiche sul reddito di cittadinanza anche da Tito Boeri, ex presidente dell'Inps, intervistato durante il programma Circo Massimo su Radio Capital: ''Il Reddito di Cittadinanza è unamisura importante, fondamentale e che ha colmato una lacuna, parzialmente coperta in precedenza dal reddito di inserimento. Ma il Reddito di Cittadinanza è mal disegnato. Tratta male le famiglie che sono maggiormente a rischio povertà, ovvero quelle numerose, che sono trattate male rispetto ai single. E poi ci sono intere categorie escluse". 

 "Abbiamo fatto un censimento dei senza casa a Milano e nessuno è in grado di ricevere il Rdc -aggiunge Boeri-. Vengono esclusi anche molti immigrati che non soddisfano requisiti minimi di residenza. Non copre molte delle persone che sono povere". Boeri poi giudica la misura "inefficace perché non c'è incentivo finanziario a trovare lavoro. I navigator fanno ben poco, non hanno neanche accesso alle banche dati".

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