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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Rider, arriva la copertura Inail (ma non per tutti)

Il decreto firmato dal Mise e dal Ministero del Lavoro prevede le copertura per gli infortuni sul lavoro anche per i rider, ma solo per dipendenti e co.co.co., tagliando fuori quelli legati alle piattaforme del food delivery

Novità con il retrogusto amaro per i rider, i fattorini del settore food delivery che da mesi lottano per ottenere migliori condizioni lavorative. Con il decreto interministeriale firmato dal Mise e dal ministero del Lavoro è arrivata infatti la copertura Inail anche per i rider ma, attenzione, non riguarda tutti. Infatti, secondo il testo che oggi che ha tagliato alle imprese e agli artigiani di oltre il 32% il costo delle tariffe Inail, la copertura sarà soltanto per lavoratori dipendenti o con un contratto co.co.co. Una misura molto attesa da questa categoria di lavoratori, spesso incline agli infortuni, che però vede tagliati fuori la maggior parte dei fattorini impegnati nel settore delle consegne di cibo a domicilio, che non vengono considerati lavoratori subordinati.

La norma prevede una specifica tariffa dedicata a quanti svolgano attività di consegna merci in ambito urbano con l'ausilio di veicoli a due ruote o assimilabili dai cosiddetti rider: minimo l'impatto sul costo, totalmente a carico dell'azienda; il premio infatti, a quanto si apprende, si aggirerebbe intorno all'1,2% della retribuzione annua lorda, secondo una stima degli addetti ai lavori. 

Nessuna novità per i rider 'classici'

Nulla per ora, invece, per la platea dei rider 'classici', quelli legati alle piattaforme del food delivery che restano fuori dal raggio della norma in quanto non considerati lavoratori subordinati. Per loro, però, sotto il profilo dell'assicurazione dei rischi da lavoro, è praticamente tutto pronto: non appena il governo sbloccherà le norme con cui estendere le tutele, assicurazione Inail compresa, la stessa tariffa varata per i rider dipendenti o co.co.co. sarebbe già applicabile ai ciclofattorini del cibo a domicilio.

Cosa c'è nel decreto Lavoro-Mise

Il primo a commentare il decreto Interministeriale è stato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: "Oggi iniziamo ad abbassare il cuneo fiscale per le imprese, oltre 500 milioni di euro di risparmi per le aziende dalla revisione delle tariffe Inail nel 2019 .Un impegno che avevo preso proprio all'assemblea di Confartigianato e che come Governo abbiamo rispettato. Il sistema tariffario dell'Inail, inoltre, si adegua ai cambiamenti del mondo del lavoro entrano nelle tariffe le attività legate alle nanotecnologie e i rider".

Ma cosa c'è in questo decreto? Ecco quanto riportato sul sito del Ministero del Lavoro: ''La revisione delle tariffe dei premi, in vigore dallo scorso primo gennaio come stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, ha riguardato in particolare l'aggiornamento del nomenclatore, il ricalcolo dei tassi medi e il meccanismo di oscillazione del tasso per andamento infortunistico".

"Nel nomenclatore tassi differenziati in funzione del rischio lavorativo. Nella nuova formulazione il nomenclatore tariffario, che attribuisce ai vari tipi di attività tassi differenziati in -funzione dello specifico rischio lavorativo, è stato reso più aderente agli attuali fattori di rischio". 

Tra le novità presenti nel decreto anche l'introduzione di una nuova voce di tariffa per le attività legate alla produzione di nanomateriali, un settore di produzione che si è sviluppato solo negli ultimi anni e per il quale si prevede una crescita anche nel prossimo futuro. Altre innovazioni riguardano l'esplicitazione all'interno del nomenclatore dell'intero ciclo dei rifiuti e la previsione delle attività di consegna merci svolte in ambito urbano con l'ausilio di veicoli a due ruote o assimilabili dai cosiddetti rider.

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