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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Bologna

Rider licenziati, Just Eat si giustifica: "Il lavoro autonomo conviene a tutti"

Dopo la protesta avvenuta domenica a Bologna contro il licenziamento di 40 ciclofattorini, la multinazionale ha risposto alle accuse: "Riclassificare il rapporto come subordinato bloccherebbe i rider e il settore"

Dopo la protesta dei rider di Just Eat di Bologna, indignati per il licenziamento di 40 lavoratori, è arrivata la risposta della catena multinazionale del web delivery, che ha motivato la decisione presa dopo la denuncia del ritiro dell'appalto all'intermediario e il licenziamento di decine rider nel territorio di Bologna: "Trenta ciclofattorini reiscritti alla piattaforma direttamente, con la convinzione che questo modello sia migliorativo per tutti gli attori coinvolti, rider compresi". 

Rider licenziati a Bologna, le motivazioni di Just Eat

Con la riassunzione come lavoratori autonomi Just Eat si dice convinta che "questo modello possa ulteriormente migliorare anche tramite una concertata revisione di alcuni aspetti normativi che permettano alle aziende di introdurre possibili ulteriori tutele". In altre parole "riclassificare il rapporto come subordinato bloccherebbe i rider e il settore in uno schema non adatto a questa tipologia di mercato". Peraltro l'azienda rimarca il fatto che i suoi iscritti alla piattaforma lavoro, i rider in sostanza,"sono lavoratori autonomi".

Quanto ai lavoratori stranieri in difficoltà con il permesso di soggiorno Just Eat argomenta che alcuni degli ex collaboratori licenziati "non hanno potuto ricevere una risposta positiva in quanto non in possesso dei permessi di soggiorno adeguati a un lavoratore autonomo In Italia, come previsto dalla normativa vigente".

Just Eat poi cita uno studio commissionato a Swg da Assodelivery sulla soddisfazione dei rider dal quale risulta che "oggi si dimostrano per la maggior parte soddisfatti" come risulta anche da ricerche interne, specifica sempre l'azienda.

Rider licenziati, il sindaco invita a boicottare Just Eat

La decisione di revocare il lavoro nella forma subordinata ha scatenato molte polemiche, tanto che il sindaco Merola è sceso in campo in prima persona, invitando al boicottaggio della piattaforma. Una presa di posizione a cui Just Eat ha risposto elencando le motivazioni di questa decisione.

Sulla questione delle relazioni con il Comune di Bologna, dalla carta dei diritti all'appello del sindaco Merola per il boicottaggio del brand si argomenta che "la carta di Bologna abbia alla base intenti certamente positivi e virtuosi, ma siamo altrettanto convinti che il tema e i tavoli di confronto debbano necessariamente essere ricondotti a un livello nazionale, coinvolgendo tutto il territorio e non solo Bologna".

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