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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Salvini e Di Maio traditi dai "numerini": lo spread resta alto e l'Ue non vuole fare sconti

La variazione dello 0,2 % offerta dal governo non basterà a scongiurare l'apertura di una procedura di infrazione. Dombrovskis: "Serve una correzione consistente"

E ora che si fa? Nonostante il governo abbia aperto alla possibilità di abbassare il deficit - come richiesto dall’Ue e dai mercati -, il divario tra il rendimento di Bund tedeschi e Btp italiani resta molto alto. Ieri lo spread ha chiuso sopra i 290 punti, e oggi non sembrano esserci variazioni sostanziali. Certo, rispetto ai 330 punti di martedì scorso un passo avanti è stato fatto, ma è opinione comune che se il differenziale dovesse rimanere  intorno ai 300 punti i rischi per l’economia potrebbero diventare seri e concreti. Eppure è quello che sta avvenendo, segno che per adesso i mercati non si fidano e aspettano di capire quali sono le intenzioni del governo.


Salvini e Di Maio hanno sempre affermato di non voler parlare di "numerini", dello "zero virgola", ma per una strana legge del contrappasso, i "tecnocrati" di Bruxelles potrebbero aprire una procedura di infrazione contro l’Italia proprio perché le correzioni apportate dal Tesoro sono poca cosa (lo 0,2 %). In un’intervista a "La Stampa", il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha detto oggi che per evitare l’apertura di una procedura sul debito non bastano gli annunci: il governo italiano "deve prendere provvedimenti concreti" ma soprattutto serve una "correzione consistente" dei conti. Un taglio del deficit limitato allo 0,2%, infatti, "non è sufficiente" perché la distanza rimane "molto ampia". 

E più tardi, parlando in conferenza stampa a Bruxelles, Dombrovskis ha ribadito che "il divario è molto grande: è chiaro che deve esserci una correzione sostanziale della traiettoria di bilancio, non marginale".  Dombrovskis ha poi ricordato che "secondo la decisione del Consiglio del luglio scorso, l'Italia dovrebbe fare uno sforzo strutturale pari allo 0,6% del Pil. Invece, sta programmando un peggioramento pari allo 0,8%, che per le previsioni della Commissione sono in realtà l'1,2%”. 

Ma uno spread così alto può avere ripercussioni sul sistema bancario? "Certamente - dice Dombrovskis - vediamo che l'aumento degli spread per i titoli di Stato sta avendo ripercussioni sulle aziende italiane,comprese le banche. Quindi è importante che la traiettoria di bilancio venga corretta, che il deficit e il debito pubblico vengano portati di nuovo su una traiettoria discendente, e che, di conseguenza, gli effetti negativi sull'economia italiana siano minimizzati". 

La posizione dell’Ue dunque è molto chiara: per avere l’ok della Commissione il governo italiano dovrà mettere sul piatto un taglio del deficit molto più consistente e ripensare da capo la legge finanziaria, a cominciare dalle due misure simbolo della "Manovra del popolo", reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni. L’altra alternativa è trovare le coperture necessarie ricorrendo ai soliti tagli lineari o attingendo da altri capitoli di spesa. Ma per ora, dei "70 miliardi di coperture annue a regime" promessi dai 5 Stelle in campagna elettorale, non c’è alcuna traccia. 
 

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