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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Piacenza

Sciopero Amazon nel giorno del Black Friday: guerra di cifre con i sindacati

Il colosso dell'e-commerce dice che si è assentato soltanto il 10% dei dipendenti, mentre per i sindacati si arriva al 50%. I lavoratori chiedono stipendi più alti e migliori condizioni di lavoro

Il sit-in dei dipendenti Amazon davanti allo stabilimento di Castel San Giovanni (Piacenza) si è concluso, mentre lo sciopero iniziato nel giorno del Black Friday si concluderà ufficialmente domani, con l'inizio del turno del mattino. Per i dati definitivi bisognerà attendere almeno 48 ore ma  è già iniziata la battaglia sulle cifra tra il colosso dell'e-commerce e i sindacati. Amazon ha comunque chiarito che le consegne odierne verranno effettuate in orario.

Guerra di numeri

Secondo le prime stime diffuse da Amazon, hanno aderito allo sciopero soltanto il 10% dei dipendenti, come ha spiegato Elena Cottini, responsabile della comunicazione Amazon Italia: “Al turno di questa mattina, che si è concluso alle 14, non era presente in azienda il 10% dei lavoratori. In questa cifra sono inclusi anche dipendenti in malattia. Ma i conti finali saranno comunicati entro 48 ore”. Una cifra ben al di sotto di quel 50% dichiarato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Ugl Terziario che hanno indetto per venerdì 24 novembre una giornata di sciopero, con tanto di picchetti davanti al centro logistico di Castel San Giovanni, nel piacentino.

Piacenza, sciopero dei dipendenti Amazon (ANSA)

 

“Mantenere le promesse”

Se la cifra sarà confermata il colosso del commercio elettronico non vedrà intaccato il bilancio delle vendite nella giornata dedicata agli acquisti scontati. L’impegno a “mantenere le promesse” nonostante lo sciopero è arrivato dallo stesso responsabile del personale di Amazon Italia Logistica, Salvatore Iorio. “Avete visto le lavorazioni, quale migliore risposta” alle proteste dei sindacati. “Mi preme dire che oggi – ha spiegato Iorio durante un incontro con alcuni cronisti dentro allo stabilimento di Castel San Giovanni – siamo qui, la maggioranza dei lavoratori è qui, perché abbiamo un impegno: quello di mantenere una promessa nei confronti dei nostri clienti. Questa è la risposta che stiamo cercando di dare in primo luogo ai nostri clienti”.

 Il Black Friday è un indicatore importante dell’andamento delle vendite di tutto l’anno. “Amazon è molto orgogliosa della crescita che si è registrata in Italia – ha proseguito Iorio -. Solo tre anni fa avevamo circa 450 mila unità” di prodotti ordinati attraverso la piattaforma online; “due anni fa siamo passati a 650mila, e l’anno scorso a 1 milione e 200 mila unità. Quindi la crescita è importante e siamo molto contenti”. 

La storia

Quello di Castel San Giovanni era fino a pochi mesi fa (prima dell’apertura a Vercelli e a Passo Corese) l’unico magazzino italiano dell’azienda di commercio elettronico statunitense. Nel 2011, infatti, venne realizzato lo stabilimento di 25mila mq proprio di fronte all’attuale centro logistico, a pochi passi dall’ingresso autostradale. All’interno erano impiegate 150 persone. Due anni dopo, nel 2013, l’inaugurazione di un nuovo magazzino di 100 mila mq, e l’assunzione di circa altri 1.450 lavoratori; a questi, col tempo si sono aggiunti altri 2.000 collaboratori a progetto, reclutati nei mesi di “picco” di lavoro attraverso tre agenzie interinali: Adecco, Manpower e Gi Group.

“Le persone assunte in Amazon Italia – spiega ancora Cottini – hanno un contratto del settore del commercio, con uno stipendio di 1.450 euro lordi, oltre a buoni pasto, assicurazione sanitaria; un aumento del 15% sullo stipendio per gli straordinari ordinari e del 30% per chi lavora di domenica". 

Le richieste dei dipendenti

Quella della retribuzione è una delle due condizioni su cui i sindacati vorrebbero trattare: “Durante gli incontri ci tocca sempre solo ascoltare” spiegano i rappresentanti delle quattro sigle che hanno promosso lo sciopero. “Da un anno è mezzo i dipendenti aspettano il pacco per ciò che hanno acquistato con il duro lavoro – spiegano davanti ai cancelli -, ma la stessa azienda che si distingue per velocità nelle consegne e per la disponibilità al bisogno del cliente, non usa la stessa attenzione per i propri dipendenti”.  In sostanza – è il ragionamento dei legali dei sindacati che lunedì 27 novembre si sederanno assieme ai vertici dell’azienda nel tavolo di confronto fissato alla Camera di Commercio di Piacenza – se Amazon continua a macinare utili, lo fa per merito dei lavoratori; perciò va riconosciuto loro un contributo economico

Battaglia sui diritti

Sul piatto è finita anche una battaglia sui diritti: il metodo “americano” impiegato dentro i locali di Piacenza non soddisfa gran parte delle rsu che in assemblea nei giorni scorsi hanno raccolto l’adesione di circa 500 lavoratori allo sciopero nel giorno rovente delle vendite online, e lo stop agli straordinari fino a fine anno. “Chiediamo più giustizia, più rispetto per la salute, rispetto per la persone che ha una vita fuori dai confini aziendali”. Il 29 novembre, poi, è attesa la sentenza del tribunale di Milano per una lavoratrice licenziata per aver sforato il tetto di sei mesi di assenze per malattia. I sindacati hanno chiesto il reintegro e la risposta del giudice potrebbe motivare la decisione di altre proteste e manifestazioni. “C’è una dialettica tra le parti – ha commentato il responsabile del personale di Amazon, Salvatore Iorio -. Ci sono state presentate delle richieste, c’è una piattaforma, e noi l’abbiamo vagliata attentamente, l’abbiamo analizzata e l’abbiamo ritenuta non completamente in linea con il disegno che Amazon ha rispetto a questo magazzino. Dobbiamo costruire un disegno di lungo termine, di sostenibilità, e quello che abbiamo ricevuto non era in linea”.

Sindacati soddisfatti

“Abbiamo avuto adesioni che hanno superato il 50, arrivando vicine al 60%” dei dipendenti blue badge di Amazon” e per quanto riguarda i lavoratori green badge, ossia i “somministrati” dalle agenzie interinali nel capannone di Castelsangiovanni, Fiorenzo Molinari, segretario Filcams Cgil Piacenza, precisa: “Sono lavoratori troppo ricattabili: oggi è troppo rischioso per loro fare questa iniziativa di protesta. Ma noi siamo qui fuori anche per loro, e per quelli che hanno deciso di lavorare”.

“Lo sciopero è un successo perché stiamo organizzando lavoratori in gran parte giovanissimi, che si avvicinano a questa modalità di lotta con molta prudenza - prosegue Molinari -. Ci siamo arrivati dopo più di un anno di dialogo infruttuoso con l'azienda: dialogo sì, purché non si arrivi a nulla. Oggi, vedere le persone con il badge verde dimostrare la condivisione delle ragioni dello sciopero pur sapendo l’impossibilità di aderirvi in quanto, appunto, interinali, per noi è stata una grande soddisfazione. Questa è una mobilitazione paradigmatica dei rapporti di forza nel mondo del lavoro”.

Le prossime tappe

Come riporta IlPiacenza, lunedì 27 novembre, è confermato l'incontro tra sindacati e Amazon a Piacenza. “Credo - prosegue - che i sindacati confederali arriveranno più forti all'appuntamento di lunedì. Oggi c'è molta energia, i lavoratori hanno capito che unendo le forze possono ottenere risultati concreti, che in ultima analisi vadano a migliorare l'organizzazione del lavoro e la qualità di vita dentro e fuori il magazzino di Amazon. Scardinare l'impostazione di Amazon che punta ad una totale dis-intermediazione tra azienda e singolo lavoratore, in Italia e nel mondo, è una filosofia che contrastiamo. I sindacati stanno facendo un lavoro serio, la proposta è sul tavolo, e lunedì ne discuteremo forti di questo sciopero”.

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