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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Perché il 26 giugno scioperano i benzinai

Confermato lo sciopero nazionale di 24 ore previsto per martedì 26 giugno: alla base della protesta la mancanza di app e software necessari per rispettare l'obbligo di fatturazione telematica

La fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per i distributori di carburante, ma a 10 giorni dall'entrata in vigore della nuova legge, i benzinai sono ancora sprovvisti “degli strumenti tecnologici previsti dalla normativa (app, software per PC) che l'Amministrazione avrebbe dovuto mettere a disposizione". 

Per questo motivo le Organizzazioni sindacali di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti - Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio- hanno confermato lo sciopero previsto per martedì 26 giugno, in una lettera inviata ai Ministri Di Maio e Tria ed ai Sottosegretari Giorgetti e Garavaglia: “Servono delle attrezzature necessarie allo scopo di rendere tecnicamente possibile l'emissione della fattura elettronica ai milioni di soggetti aventi potenzialmente diritto, per una categoria costituita da 21.000 microimprese che operano letteralmente sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, né luoghi idonei dove accoglierle”.

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"In tali condizioni oggettive -prosegue la comunicazione sindacale- l'impatto del 1° luglio non potrà che essere devastante non solo per la categoria, ma anche per i milioni titolari di partita Iva, nonché, con ogni probabilità, per l'intero 'sistema' e per l'Amministrazione stessa".

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Ma, come spiegato nella nota dei sindacati, c'è qualcuno che beneficia della situazione: “Gli unici a beneficiare di una tale situazione sono, allo stato, un certo numero di soggetti privati che, grazie alla confusione ed alla fibrillazione generata, riescono ad ottenere esosi corrispettivi economici dai gestori a fronte di beni e servizi che l'Amministrazione si era impegnata a fornire loro in via semplificata e gratuita”.

Sciopero confermato

Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, confermando lo sciopero nazionale di 24 ore già proclamato per il giorno martedì 26 giugno prossimo, "tornano a chiedere l'immediata convocazione di una tavolo di confronto governativo, allo scopo di definire i termini del necessario provvedimento normativo d'urgenza e l'altrettanto urgente messaggio chiarificatore, certo ed univoco, volto a rasserenare gestori ed utenti".

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I motivi della protesta

Al centro della protesta dei benzinai c’è la mancanza degli strumenti idonei all’emissione di tale fattura elettronica, innovazione contenuta nella Legge di Bilancio 2018 varata dal governo Gentiloni e che mira a combattere l'evasione fiscale. Al momento, non sono pronti app e software per supportare questa misura, proprio per questo i sindacati chiedono di far slittare l'entrata in vigore della legge. La fatturazione elettronica dovrebbe eliminare tutti quegli errori presenti nelle schede carburati cartacee., documenti che disciplinano le forniture di benzina e diesel delle compagnie petrolifere ai gestori della rete, composta da 21mila stazioni in tutta Italia. L'Agenzia delle Entrate ha già organizzato degli incontri volti a spiegare il funzionamento di questi strumenti telematici, che però dovrebbero essere installati gratuitamente, come previsto dalla norma stessa.

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