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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

"La Festa non si vende": doppio sciopero per i negozi aperti a Capodanno e alla Befana

Continua la protesta contro la liberalizzazione degli orari e delle aperture dei negozi. I sindacati di settore hanno proclamato lo sciopero per Capodanno e per l'Epifania: ''Il governo ci aveva promesso delle modifiche, ma nulla è cambiato''

Feste e proteste per i lavoratori italiani del commercio. Dopo le agitazioni nelle giornate di Natale e Santo Stefano, la rabbia dei sindacati coinvolge anche Capodanno e la Befana. Le sigle di settore Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato altre due giornate di sciopero a livello nazionale per Capodanno e l’Epifania "contro la liberalizzazione degli orari e delle aperture voluta dalla legge Monti con il Salva Italia".

Sciopero Capodanno e Befana 2020, la protesta contri i negozi aperti durante le feste

I sindacati rivendicano la reintroduzione delle chiusure domenicali, una promessa in ballo da tempo, ma mai attuata: "Il governo aveva promesso la modifica della Legge Monti con l'individuazione delle festività con l’obbligo di chiusure per tutti e la reintroduzione della chiusura per le domeniche. Eccoci di nuovo alle festività natalizie, ma nulla è cambiato. Noi diciamo ‘no al sempre aperto’, il commercio non è un servizio essenziale".

Dopo la protesta avvenuta prima di Natale, in cui le sigle avevano sottolineato che obbligare i dipendenti a lavorare è "illegittimo", adesso i sindacati chiedono al governo che venga recepita la loro proposta unitaria presentata in Commissione Lavoro. Le stesse sigle, si legge in una nota, sottolineano quanto molte sentenze hanno sancito: "Il lavoro nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale non è un obbligo. Il lavoratore - concludono - non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso. La festa non si vende".

Lavoro, il 2020 inizia con tre scioperi 

Se il 2019 si chiude con uno sciopero, il 2020 non si aprirà certo in maniera molto differente. L'incertezza regna sovrana per migliaia di lavoratori e a gennaio sono già state annunciate astensioni dal lavoro nel settore del trasporto aereo e nelle telecomunicazioni. Dopo lo sciopero della Befana per i lavoratori del commercio, il 14 gennaio sono state indette 24 ore di astensione dal lavoro ad Air Italy da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta, Anpac, Anpav. Sempre il 14 sciopereranno, ma solo per 4 ore, i lavoratori di Easyjet aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e quelli di Albastar aderenti a Uiltrasporti. Stessa durata avrà la protesta indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl per i lavoratori della società Consulta negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. All'Enav, sempre il 14 gennaio, Filt Cgil ha proclamato 8 ore di sciopero a Roma e Ugl, Assivolo Quadri 24 ore; Unica ha previsto invece 24 ore di sospensione assistenza ai sorvoli (con esclusione dei sorvoli connessi a voli garantiti). Nello stesso giorno la Uiltrasporti ha promosso uno sciopero di 4 ore del personale Ernest Airlines e Volotea.

Nel settore Telecomunicazioni (Tlc), il 27 gennaio è previsto uno sciopero per l'intero turno di lavoro dei lavoratori di Wind Tre aderenti a Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom e Ugl. Inoltre, lo Snater ha deciso una protesta articolata a Telecom Italia a fine turno e con il blocco degli straordinari. Infine, dal 6 gennaio al 1 febbraio si asterranno dalle udienze civili e penali i giudici dell'Unione Nazionale Giudici di Pace, dell'Associazione Nazionale Giudici di Pace e del Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace.

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