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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Scommesse, cambia tutto (c'è l'ok del Tesoro): in ballo ci sono 300 milioni di gettito fiscale

Via libera al decreto ministeriale che stabilisce nuove regole per le scommesse. L'obiettivo, nemmeno troppo velato, è difendere dall'assalto degli operatori offshore un mercato gigantesco. Ma il tema è delicatissimo e l'allarme ludopatia sempre attuale

C'è un primo via libera al decreto ministeriale che stabilisce nuove regole per le scommesse: è stato firmato dal Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, secondo fonti istituzionali interpellate da Agipronews. Tra le novità di maggior rilievoci sarebbe la possibilità – denominata “cash out” - per i bookmaker nostrani di pagare una scommessa ai giocatori, o di rinegoziarla, anche prima che l'evento sportivo sia terminato. La quota di vincita viene sì ridotta ma l'utente ha la certezza, qualunque cosa capiti prima della fine dell'avvenimento, di incassare almeno una buona parte della potenziale vincita iniziale.  Scommesse più avvincenti contro il gioco illegale: è questo il piano. 

Scommesse, un business da 300 milioni di gettito erariale

Attualmente non è possibile per gli operatori cambiare una quota su un evento già registrato dal sistema di Sogei. Secondo il provvedimento, ai concessionari sarà consentito di accettare multiple sull'handicap asiatico, una speciale modalità di scommessa importata in Europa dal Far East. In sostanza, gli allibratori attribuiscono uno svantaggio o un vantaggio ad una squadra, per poter offrire una quota migliore. Questa "special bet" deve il suo successo al basket, dove spesso il divario tra le squadre è eccessivo: diventa così necessario per i quotisti bilanciare le quote con uno svantaggio di punti in partenza per il team più forte.

L'obiettivo, nemmeno troppo velato, è difendere dall’assalto degli operatori offshore un mercato che nell'anno da poco concluso ha reso quasi 300 milioni di gettito erariale e ha anche generato quasi un miliardo e mezzo di spesa da parte del pubblico, tra raccolta via Internet e nelle agenzie fisiche.

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Errore materiale nelle quote: cambia il regolamento

Arriva anche la modifica regolamentare all'errore materiale nelle quote, che ha portato negli ultimi anni ad un rilevante contenzioso tra concessionari, operatori e consumatori. Di che cosa stiamo parlando? E' il caso, spiegato in parole povere, in cui un bookmaker sbaglia una quota e - non accorgendosi del problema - continua ad accettare scommesse. Il nuovo testo, che Agipronews ha potuto visionare in anteprima, stabilisce infatti che “Il concessionario che rileva un errore quota per uno o più esiti di una o più tipologie di scommesse a quota fissa contenuti in una ricevuta di partecipazione accettata dal totalizzatore nazionale, può richiedere ad ADM il riconoscimento dello sbaglio. I Monopoli di Stato provvedono poi al ricalcolo delle quote, operando direttamente sul totalizzatore nazionale”.

Fino a oggi infatti i concessionari erano stati costretti dalla convenzione firmata con i Monopoli a pagare comunque i giocatori, presentando eventualmente un ricorso per far riconoscere dai tribunali il tentativo di frode. L'Italia – con questa modifica – si allinea alle altre principali giurisdizioni UE, dove una scommessa su una quota sbagliata viene generalmente annullata. La posta unitaria di gioco per le scommesse a quota fissa è stabilita in cinque centesimi di euro, mentre l’importo minimo per ogni ricevuta di partecipazione giocato non può essere inferiore ad un euro. E' stato innalzato infine il limite massimo di vincita, che passa da 10mila a 50mila euro.

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Le scommesse sono una vera passione per tanti italiani. Ma il tema è delicatissimo: la comprensibile e doverosa necessità di regolamentare il settore va di pari passo con l'obbligo etico e morale di contrastare il fenomeno della ludopatia, e su questo punto il governo ha mostrato sensibilità. Tra slot machine, lotterie e quant'altro offre il mercato, nel 2017 un adulto su tre ha giocato almeno una volta, per un totale di 18 milioni di giocatori. Di questi, circa un milione e mezzo è da considerarsi 'problematico', mentre quasi 700mila sono minorenni

L'Italia il Paese europeo che incassa di più di tutti tra giochi e scommesse.

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