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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Le sigarette fanno bene all'economia: "Alti incassi, ora stop all'aumento delle tasse"

Il Centro studi Casmef dell'Università Luiss analizza i dati del primo semestre 2016: "La riforma del sistema di accise è stata un successo". Lo Stato italiano ha incassato 115 milioni in più

ROMA - Da un lato i medici che chiedono un aumento delle tasse sulle sigarette, di portare i pacchetti oltre la soglia dei dieci euro per tutelare la salute degli italiani. Dall'altra gli economisti che chiedono invece uno stop al sistema delle accise perché, con l'ultima riforma, lo Stato ha incassato il 3% in più di entrate fiscali: in tutto 115 milioni di euro. 

SALUTE CONTRO PROFITTO - Ci sarebbe, poi, da analizzare i costi sanitari di questo boom economico, con un aumento del 2% delle sigarette vendute nei primi sei mesi del 2016 (da 29,4 a 30 milioni di tonnellate). Ma quei 115 milioni di euro in più sono visti come una manna dal cielo per le casse dello Stato.

"IL RUOLO DELLO STATO" - In occasione dell`evento "Il ruolo dello Stato come regolatore", promosso da AreS, think tank presieduto dal sottosegratario all'Economia, Pier Paolo Baretta, il Centro Studi Casmef-Luiss ha prodotto un aggiornamento della sua periodica analisi del mercato dei tabacchi. "Come avevamo auspicato all'inizio dell'anno - spiega il professor Marco Spallone - l'Aams ha limitato al minimo i suoi interventi e ha lasciato che i meccanismi automatici previsti dalla legge guidassero il mercato verso una crescita bilanciata. Il risultato è evidente: la domanda è stabile, i prezzi crescono gradualmente e le entrate fiscali sono elevate".

Immagini choc sui pacchetti di sigarette

I DATI - Analizzando nel dettaglio i dati della prima metà del 2016, lo Studio Casmef-Luiss ha rivelato come il contributo maggiore all'aumento delle entrate da accise sia stato generato dal segmento di prezzo basso (da 4,6 a 4,8 euro a pacchetto da 20 sigarette) che ha prodotto entrate da accisa pari a 1,06 miliardi di euro, rispetto a 0,96 miliardi dello stesso periodo del 2015 (in crescita del +10%). Buona anche la risposta del segmento medio alto (da 5 a 5,2 euro a pacchetto), con un +11% e un volume di 0,98 miliardi di euro.  "I risultati della prima metà del 2016 consentono dunque di guardare con serenità alle aspettative di gettito dei prossimi anni, purché si continui a tenere nella dovuta considerazione la necessità di garantire un corretto svolgimento delle dinamiche concorrenziali".

STOP ALL'AUMENTO DELLE TASSE - "Se guardiamo al futuro prossimo - conclude Spallone - l'unica incertezza è rappresentata dalla reazione dei consumatori ai recenti aumenti di prezzo. Nonostante l'elasticità della domanda stia mostrando un calo, essa rimane superiore all'unità e l'aumento dei prezzi potrebbe indurre contrazioni dei volumi consistenti. Per il lungo periodo è importante che le istituzioni preposte alla supervisione del mercato mantengano un comportamento neutrale e non si facciano attrarre dall'illusione di elevate entrate a fronte di sostanziosi aumenti dei prezzi (soprattutto delle sigarette meno costose) perché il contrabbando attende solo un'occasione per assumere in Italia quel ruolo che già gioca in molti altri Paesi Europei".

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