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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Troppe slot machine, la 'guerra' del ministero: "Un anno per distruggerle o venderle"

Il numero degli apparecchi dovrà scendere dalle 400mila unità alle 265mila censite a fine aprile 2018. Pesanti sanzioni per chi non si adegua

Tante, troppe slot machine in Italia. E così, nei prossimi mesi, molte dovranno essere vendute (anche all'estero) oppure distrutte e smaltite attraverso le stesse procedure previste per i rifiuti pericolosi. E' questo, infatti, il destino che attende circa 135mila slot machine che concessionari e Monopoli di Stato stanno provvedendo ad eliminare, come riferisce Agipronews. Una "fine" prevista dalla "Manovrina" del 2017, secondo la quale il numero degli apparecchi nel nostro Paese dovrà scendere dalle 400mila unità (tante ne erano al dicembre 2016) alle 265mila censite a fine aprile 2018.

Il processo, tuttavia, è abbastanza complesso e ci sono ancora problemi da risolvere: in primis il passaggio legale legato al decreto attuativo impugnato dai concessionari Codere e Netwin (e sospeso in attesa dell’udienza del 21 marzo), poi i problemi logistici tra i quali il trattamento delle macchinette eliminate, che deve essere regolato da un provvedimento specifico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Secondo una bozza ancora provvisoria del decreto dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – consultata da Agipronews - "il proprietario degli apparecchi dismessi, entro 12 mesi dalla cessazione di efficacia delle autorizzazioni, deve smaltirli e distruggerli oppure cederli, anche all’estero".

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Slot machine da vendere o smaltire

In che modo vanno "dismesse"? L’apparecchio e la scheda di gioco dovranno essere distrutti attraverso soggetti autorizzati, secondo le norme di gestione dei rifiuti pericolosi. Tutte le operazioni dovranno essere tracciabili e comunicate agli uffici regionali di Adm. L’altra opzione per i proprietari delle slot è la cessione "ai produttori di apparecchi di gioco"; la scheda di gioco può essere rivenduta - separatamente - anche alla società che l’ha prodotta. Gli operatori potranno rivolgersi anche al mercato internazionale, cedendo però in questo caso solo la macchinetta e non la scheda.

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Slot, le sanzioni per chi non si adegua

Tutta la procedura, che prenderà il via il primo maggio, dopo il termine della seconda tranche della riduzione degli apparecchi, avverrà sotto il controllo dei Monopoli di Stato, che potranno – come d’altronde le forze di polizia – effettuare ispezioni nelle sedi dei proprietari delle macchinette, ai quali sarà richiesto di dimostrare di aver provveduto alla distruzione o alla cessione delle slot. Previste pesanti sanzioni per chi non si adegua: fino a due anni di reclusione.

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